domenica 30 dicembre 2018

Lectio Divina - Santa Famiglia di Gesù - Anno C (2018)


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


Santa Famiglia di Gesù

Dal vangelo secondo Luca ( Lc 2, 41-52)


41 I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; 43 ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44 Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45 non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48 Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. 49 Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. 50 Ma essi non compresero le sue parole. 51 Partì dunque con loro e tornò a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 52 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Breve esegesi

Dopo i dodici anni era consuetudine per ogni buon israelita di recarsi al Tempio di Gerusalemme per celebrare la Pasqua, i più vicini anche per la pentecoste e la festa delle capanne. I pellegrini si univano in gruppi e sostavano per la Pasqua. I dottori della legge approfittavano della venuta dei pellegrini per istruire il popolo. Ai dodicenni era dato di entrare nell'età adulta, dopo aver proclamato la Torah alla presenza di un rabbino. Nel ritorno a Nazareth vi è stata incomprensione tra Maria e Giuseppe, perché ognuno era convinto che Gesù stesse nella rispettiva carovana di uomini con Giuseppe e donne con Maria. Dopo un giorno di cammino si accorgono che Gesù non era con loro. Ritornano a Gerusalemme alla sua ricerca. Lo trovarono dopo tre giorni a discutere con i dottori. Maria presenta l’angoscia sua e di Giuseppe. Gesù manifesta che ha una missione da compiere, affidatagli dal Padre suo. Il “perché mi cercavate” sembra un rimprovero, perché non hanno compreso o condiviso la missione affidatagli dal Padre. Una classica dialettica familiare tra genitori e figli. Ritornati a Nazareth Gesù riprende il ruolo di figlio, alla scuola sapienziale del padre e della madre.

Meditazione pregata

Cristo Gesù, sei salito pellegrino a Gerusalemme con tuo padre e tua madre, sottomettendoti alla prescrizione mosaica per la seconda volta, onde entrare nel mondo degli adulti che conoscono e osservano la legge. Una prima volta sei stato presentato al tempio per essere offerto al Padre tuo e poi essere riscattato con l’offerta, da parte dei tuoi genitori, di due colombe. Autore e maestro della legge, ti sei sottomesso alle prescrizioni mosaiche. Ai dottori della legge, che dovevano attestare la tua capacità di proclamarla, hai mostrato di essere profondo conoscitore della volontà del Padre, dettata all'antico popolo. Adusi come siamo nel ridurre a noi il volere del Padre, hai trovato dottori della legge che non erano nello spirito del volere del Padre. La loro meraviglia era dovuta, oltre alla tua sapienza, all'intravedere in te quasi un autore della legge e autorità nel tuo affermarla, nella verità del volere del Padre. Signore Gesù, anche noi facciamo altrettanto con il tuo Vangelo, lo addomestichiamo, lo riduciamo al nostro personale sentire, non siamo, come tua madre, servi della Parola, ma spesso critici o scettici come Zaccaria. La cultura del nostro tempo ci allontana da te e sottilmente penetra mente e cuore dei credenti nel tuo nome e nel tuo Vangelo. Colei che ti ha generato, assecondando la Parola e l’azione dello Spirito Santo, come madre ti ha manifestato tutto il suo sgomento per averti smarrito, con il suo rimprovero. L’umana reazione materna, mentre mostra l’amore viscerale di madre verso il proprio figlio, ci fa intravvedere la sua intercessione materna verso noi, poiché come nostra madre l’hai consacrata e consegnata a noi sul Calvario. Allo stesso tempo ci hai dato un insegnamento: “Chi ama suo padre e sua madre più di me, non è degno di me”.

Per la vita
Maria Giuseppe e Gesù si recano al tempio di Gerusalemme con il dodicenne Gesù. Secondo la tradizione ebraica, tuttora vigente presso il muro del pianto, il dodicenne entra nel mondo degli adulti dopo che davanti a un rabbino, che ne attesta la capacità, proclama la Torah, la legge mosaica. E’ una festa familiare configurabile alla prima comunione dei nostri ragazzi. I bambini, presso i giudei, non avevano l’attenzione degli adulti, proprio per la loro incapacità di conoscere le scritture e avere un sapere. Gli apostoli li allontanano da Gesù che protesta:”Lasciate che i piccoli vengano a me, perché di essi è il regno dei cieli”. Gesù dodicenne entra nel tempio, proclama e interpreta la Parola e ha l’attenzione dei dottori della legge. Al ritorno i fanciulli andavano con la carovana del padre o della madre. Maria e Giuseppe credevano ognuno che Gesù stesse nell'altra carovana. Disperata Maria lo cerca e dopo tre giorni lo ritrova nel tempio a disputare con i dottori. Maria evidenzia a Gesù il suo strazio. Gesù risponde che deve attendere alle cose che riguardano il Padre suo. Egli rimane soggetto a Maria e Giuseppe e cresce in bontà e sapienza umana. Quale presenza hai nella tua famiglia?


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