Oggi è la Festa delle luci (Lc 2,30-32). Con la solenne benedizione
e processione delle candele popolarmente nota come la “candelora”. La
presentazione del Signore al Tempio chiude le celebrazioni natalizie e
con l’offerta della Vergine Madre e la profezia di Simeone apre il cammino
verso la Pasqua.
Maria e Giuseppe portarono il Bambino al Tempio di Gerusalemme quaranta
giorni dopo la sua nascita, per "offrirlo" a Dio. Questa
cerimonia era prescritta per tutti i figli maschi primogeniti in ossequio al
comando di Esodo (13, 2.11-16) e consiste ancor oggi per
gl'israeliti nel riscatto del bambino tramite un'offerta. Simultaneamente la
puerpera compiva l'offerta prescritta dal Levitico (12, 6-8). Durante la visita, incontrarono
Simeone, cui era stato predetto che non sarebbe morto prima di vedere il
Messia. Simeone lodò il Signore con le parole che ora sono note come Nunc
dimittis, o Cantico di Simeone, nelle quali annuncia che il Bambino
sarebbe stato luce per le nazioni e gloria di Israele. Subito dopo Simeone
profetizzò la sofferenza di Maria. Il Vangelo riferisce anche le profezie
messianiche della profetessa Anna, un'ottantaquattrenne vedova che
si trovava nel Tempio e identificò anch'essa pubblicamente il bambino come
messia.
GUERNSEY - 1996 The Presentation |
VATICANO - 2002 Presentazione di Maria |
SPAGNA - 1970 La Presentacion - De Morales |
Nella pratica di presentare i bambini al Tempio è racchiuso anche un
significato simbolico valido ancora per tutti i credenti in Cristo. Infatti,
l'atto di consacrazione del neonato al Signore ricorda come Dio Padre abbia
presentato il suo figlio Unigenito/Primogenito come riscatto dei peccati di
coloro che Gli appartengono. Tutto già scritto nel piano della salvezza divina.
Quindi, presentare i bambini al Tempio trae le sue radici nel piano della
salvezza dove Gesù il Cristo avrebbe riscattato il Suo popolo (notizie tratte
da Wikipedia).
«Meglio accendere una candela
che maledire l'oscurità (Cina)»
«Meglio accendere una candela
Esodo 13,2
«Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o di animali -: esso appartiene a me».
Esodo 13,11-16
11 Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato in possesso,
12 tu riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto del bestiame, se di sesso maschile, appartiene al Signore.
13 Riscatterai ogni primo parto dell'asino mediante un capo di bestiame minuto; se non lo riscatti, gli spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi figli.
14 Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto, dalla condizione servile.
15 Poiché il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nel paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del seno materno, se di sesso maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli.
16 Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto».
“Diffondi gioia e bontà quando incontri una persona conosciuta, e immediatamente avrai i vantaggi di una buona azione.
Che i tuoi amici sentano il calore del tuo cuore affettuoso
nel semplice saluto sorridente”.
(Carlos Torres Pastorino - Religioso brasiliano,
scrittore, filosofo, poeta e compositore musicale)
Nessun commento:
Posta un commento