sabato 2 marzo 2019

Lectio Divina - VIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C (2019)


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


VIII Domenica del Tempo Ordinario
Dal vangelo secondo Luca (Lc 6,39-45)
39 disse loro anche una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? 40 Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. 41 Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? 42 come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. 43 Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. 44 Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. 45 L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.

Breve esegesi

“Si cecus coecum ducit”è un quadro del fiammingo Brughel nel Museo di Capodimonte di Napoli, che da giovane seminarista mi ha impressionato e rimasto dentro. Più ciechi formano un semicerchio da uno che sta in piedi ed è preso per mano da altri che roteando cadono nella fossa. E’ sapienza evangelica elargita a piene mani: parabola e immagini che ci parlano. Una sapienza evangelica che si contrappone, contesta la legalità formale farisaica imperante imposta ai tanti. Il fondamento di ogni detto evangelico è l’amore, espresso nella verità dell’insegnamento. I ciechi che guidano altri ciechi è nel potere dei farisei, che guidano altri ciechi. E non solo loro, per l’evangelista anche quanti hanno l’animo dei farisei. L’ammonimento è verso i falsi maestri che presumevano di porsi al di sopra di Gesù: “Uno solo è il vostro Maestro”. Il paragone della pagliuzza e della trave nell'occhio è una iperbole, un paradosso. Una espressione posta al limite. Ognuno deve attendere alla propria condizione, alla sua precarietà morale, spirituale, senza atteggiarsi a giudice altrui. Il paragone dell’albero e dei frutti è configurabile al parlare dell’uomo, alle movenze del suo cuore, al bene che emana, a differenza del malvagio.

Meditazione pregata

Sapienza divina la tua, Cristo Signore, e insegnamento di vita, di verità di vita che scruta, indaga, mette allo scoperto quanto non è accetto ai tuoi occhi e invita a rimodulare la vita in conformità al tuo vangelo, per partecipare al tuo regno. Ai tuoi discepoli dispieghi insegnamenti, contrapponendoli ad altri non conformi al disegno di Dio sul suo popolo. L’insegnamento di dottori della legge, di scribi e farisei ha permeato la mente e la vita del popolo di Dio. Sei continuamente portato a contrastarli, anche duramente, e ad esserne contrastato. Il tuo insegnamento prende motivo dalla vita e dai comportamenti. Guardi e scruti quanto avviene tra il popolo, per riportare a misura del volere del Padre gli atteggiamenti, la vita dei tuoi conterranei. Vuoi che i tuoi discepoli, e quanti ti seguono e credono anche oggi nel tuo nome, non si lascino andare alla mentalità, alla moralità corrente. Ci hai insegnato che siamo nel mondo e non del mondo, per questo hai pregato il Padre. Hai configurato con il maligno quanto ci è propinato in questo mondo. Ci inviti a non seguire ciechi maestri per poi cadere nella fossa, in una vita di morte. Ci inviti a guardarci dal giudicare, senza prima lasciarci giudicare; ad esser autocritici, piuttosto che corrosivi critici. Ci inviti soprattutto a non farci vanagloriosi maestri; ma avere te come unico maestro della nostra vita, per conformarla alla tua: ”Nessuno di voi si lasci chiamare maestro, perché uno solo è il vostro maestro e voi tutti siete fratelli”. “L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene”, e tale vuoi sia il nostro cuore lasciato a te da plasmare, perché abbiamo a rendere gloria al Padre, manifestando agli occhi degli uomini le buone opere apprese dallo scrigno del vangelo del tuo regno.

Per la vita

Gesù è contro ogni forma di manipolazione, espressione della cultura farisaica che ha invaso la società giudaica: rendere ragione davanti agli uomini, piuttosto che dinanzi allo spirito di Dio. Gesù li configura ai ciechi che guidano altri ciechi, segno di come è pervasa tutta la comunità soggiogata da simili maestri. Il discorso non può non valere per il nostro contesto odierno, ove è diffusa una variegata forma di idee e di concezioni di vita, senza che queste, da parte di ognuno, siano poste al vaglio di un discernimento sapienziale. La cultura dominante dell’emozione dà sensazioni momentanee piacevoli, nell'episodicità del sentire, di valori non vagliati dall'intelletto, il dono dello Spirito Santo. Dice la scrittura: “Non vogliate fare come il cavallo e il mulo, privi di intelletto”. Sono dominanti i ciechi nella nostra società, viste anche le tante istituzioni incapaci di affrontare situazioni e criticità odierne. Si erge su tutti, nel mondiale riconoscimento, papa Francesco, espressione di sapienza evangelica. I valori costituenti il Vangelo del regno: amore, giustizia, verità, grazia, come afferma la liturgia, ci danno la conformazione a Cristo Gesù, non manipolazioni, tanto meno cattiverie degne di trovarci orbi, per il male che vediamo negli altri e quello che architettiamo noi contro altri.


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