domenica 24 febbraio 2019

Lectio Divina - VII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C (2019)


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


VII Domenica del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,27-38)

27 Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, 28 benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. 29 A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. 30 Da’ a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. 31 Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. 32 Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 33 E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34 E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35 Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi. 36 Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. 37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; 38 date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

Breve esegesi

All'introduzione profetica delle beatitudini segue il comandamento dell’amore senza limiti che, nella sua configurazione a Cristo Signore, si esprime con il dono della propria vita: “Nessuno ama più di colui che dà la vita per i suoi”. Beatitudini e comandamento dell’amore sono la sintesi dell’annunzio evangelico del regno. La risposta all'odio è l’amore che disarma l’odio. Il brano ha un connotato di sapienza evangelica nella paternità di Dio e nella sua universale figliolanza. E’ anche il superamento del giudaismo farisaico per una giustizia superiore proposta da Gesù. La differenza tra il giudaismo farisaico e la sapienza evangelica è nel fatto che nel giudaismo è assolutizzata la legge, in modo asettico dallo spirito di Dio che l’ha promulgata, mentre la sapienza evangelica rende ragione al Padre nel compiere le opere. E’ innesto in lui. Il brano esprime la paternità di Dio in cui tutti si ritrovano fratelli e figli di un unico Padre, nel rendere ragione in opere che sono di benedizione, di misericordia: giusti o ingiusti, buoni o cattivi, figli di un unico Padre che fa sorgere il suo sole e fa piovere sugli uni e sugli altri senza differenza di persone, innestati nella paternità misericordiosa di Dio.

Meditazione pregata

Hai lasciato un testamento ai tuoi, Cristo Signore: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”. E ancora a completamento: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici, voi siete miei amici”. Tu sei andato oltre, Cristo Signore, hai effuso il tuo sangue sull'altare della croce, per la remissione dei nostri peccati. E l’apostolo Paolo, cui ti sei rivelato, ha affermato: “Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”. Ora a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto. Sul tuo esempio esorti i tuoi discepoli ad amare i nemici. Tu, Signore, sfati la legge del taglione, annulli le invettive salmodiche dei giudei deportati in Babilonia: “Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sfracellerà contro la pietra” e inviti ad amare quanti fanno il male. Quasi un grido il tuo: ”A voi che ascoltate: amate i vostri nemici, benedite e non maledite, se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, non avrete alcun merito, se prestate a coloro dai quali sperate ricevere, non avrete alcun merito, non giudicate e non sarete giudicati, perdonate e sarete perdonati”. Una litania di precetti per affermare che l’odio si vince con l’amore: se uno ti schiaffeggia e gli mostri l’altra guancia, sarai per lui coscienza critica e distruggerai il suo odio con il tuo amore, inoltre avrai guadagnato all'amore il tuo fratello; mentre se corrispondi all'odio con l’odio distruggi l’uomo. Sapienza divina la tua, Cristo Signore, che porti l’uomo ad elevare la sua dignità umana e a prendere esempio da te che, inchiodato sulla croce, hai pregato il Padre perché non fosse imputato il peccato a quanti ti hanno crocifisso e beffeggiato. Tanto siamo ammirati dalla bellezza della parola, quanto ci sentiamo lontani. Ti chiediamo perdono.

Per la vita

Nelle beatitudini, come per la sapienza evangelica nel rapportarsi verso il prossimo, tutto è finalizzato alla partecipazione al regno e al rendere ragione al Padre di tutti noi, per mezzo di Cristo, costituiti fratelli. Nel fariseo, nell'antica legge, il comandamento di Dio assume un valore sociale, per cui si era portati a rendere formale il comportamento umano nell'osservanza della legge divina. L’agire per il credente è invece innestarsi nello spirito di Dio, nel suo amore. Usando una tipica espressione Paolina potremmo dire che l’agire secondo la legge, nell'osservanza formale è l’agire mossi dalla carne, a differenza dell’agire nella conformità allo spirito di Cristo: “Chi non ha lo spirito di Cristo non gli appartiene”. Nella vita di comunità ecclesiali è facile notare chi, nelle varie movenze, è supportato o meno dallo spirito di Cristo. Male ancora quando per giustificarsi ci si affida a normative da dover eseguire, ponendo altri sotto giudizio. Ricordiamo l’offerta della vedova al tempio, che dona gli ultimi spiccioli di cui è in possesso, a differenza delle esaltate laute offerte dei giudei, nel pagamento delle decime. Amore o gratificazione? Hai molto da rivederti nelle motivazioni ispiranti? Quali coltivi dentro?


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