domenica 20 gennaio 2019

Lectio Divina - 2° Domenica del Tempo Ordinario - Anno C (2019)


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


II Domenica del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Giovanni
(Gv. 2,1-12)

1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. 4 E Gesù rispose: “Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora”. 5 La madre dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”. 6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le giare”; e le riempirono fino all'orlo. 8 Disse loro di nuovo: “Ora attingete e portatene al maestro di tavola”. Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: “Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono”. 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 12 Dopo questo fatto, discese a Cafàrnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.

Breve esegesi

Dopo la consacrazione messianica e la chiamata dei discepoli, Gesù dà inizio all'annunzio del regno di Dio. Il popolo non ha ancora avvertito la potenza che è da Dio in lui. La manifesterà attraverso i segni. Lo sposalizio era una grande festa cui partecipavano i parenti e tutto il villaggio. Dopo la promessa reciproca degli sposi che durava un anno, la sposa si recava in casa dello sposo, si festeggiava e così si celebrava il matrimonio. La condizione povera ed arcaica aveva al centro il bere il vino. Dice anche la scrittura:”Il vino rallegri il cuore dell’uomo”. Vi partecipava in Cana di Galilea anche Maria con Gesù e i suoi discepoli. E’ Maria con la sua sensibilità di madre ad accorgersi che sta per finire il vino. Gli sposi si sarebbero mortificati. Maria previene con la sua opera di mediatrice presso suo Figlio. Il “non hanno più vino” della madre al Figlio è un invito. Gesù manifesta l’appartenenza all'umanità e non più alla madre:”Che è tra me e te o donna”? Maria: “Fate tutto quello che egli vi dirà”. E’ un imperativo di colei che lo ha generato, rivolto ancora oggi a tutti noi. Gesù manifesta la sua potenza divina in umiltà, con il tramutare l’acqua in vino, senza alcun esteriore portento.

Meditazione pregata

Cristo Gesù ti rendiamo grazie perché in Cana di Galilea ci hai offerto, con tua madre, un esempio di finezza umano-divina. Hai sconvolto i tuoi diritti divini per piegarti alle semplici esigenze umane della gioia di una coppia di sposi. Ancora ci hai insegnato a non imitare i farisei, che pretendono i saluti nelle piazze e i primi posti nei conviti; infatti ti sei accomunato, con i tuoi discepoli, alla massa di quanti volevano solo condividere la gioia di un uomo e una donna, che hanno scelto di volersi amare per sempre. Hai così consacrato l’unione coniugale che, per mezzo dell’opera redentrice operata sull'altare della croce, è divenuta sacramento, per cui hai imposto che l’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto. Sembra all'apparenza difficile il rapporto instaurato tra te e tua madre. Già dodicenne nel tempio, ove Maria e Giuseppe ti ritrovano ritenendoti smarrito, hai affermato a tua madre che devi attendere alle cose che riguardano il Padre tuo. Lo hai detto quando tua madre ti ha manifestato lo strazio per averti smarrito. E a Cana, come sulla croce, hai chiamato donna la tua madre. Per chi si è addentrato nel mistero divino, solo per tua grazia, hai manifestato che l’umanità è stata elevata alla divinità e tu hai voluto così manifestare la tua appartenenza all'intera umanità da salvare; per cui tua madre è madre di Dio e nell'umanità l’hai voluta condividere con noi, offrendocela sul Golgota, come madre nostra. Tutto un intreccio umano-divino. Salito al cielo, hai dato alla madre tua Maria di raccogliere fratelli, sorelle e discepoli e presiedere la Chiesa, raccolta in preghiera per la discesa dello Spirito Santo: inizio della vita e dell’opera della chiesa. Hai fatto di Maria, della sua umanità, un supplemento di divinità, generandoti per opera dello spirito Santo, elevando in lei la comune natura umana. Di questo ne siamo partecipi e ti rendiamo ancora grazie.

Per la vita

Le nozze di Cana hanno la singolarità della manifestazione dei segni da Cristo compiuti e la mediazione di Maria presso il suo Figlio per noi. Cristo Gesù ha sempre preteso che i segni della sua potenza divina fossero suscitati dalla fede. Ha affermato che se avessimo fede quanto un granellino di senape saremmo capaci di spostare le montagne; mentre ha giudicato generazione perversa quanti pretendono segni, non suscitati dalla fede nella sua potenza messianica. E’ stata anche la tentazione subita nel deserto, respinta nella fedeltà alla Parola e alla volontà del Padre: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Come gli apostoli abbiamo sempre bisogno di chiedere: “Signore aumenta in noi la fede”. Maria ha manifestato la sua fede nel Figlio che ha generato. Una fede anche imperiosa quella di Maria, fatta da madre a Figlio. La cosa che più suscita tenerezza nel rapporto madre figlio è l’intercessione perché gli sposi conservassero la gioia per la loro festa. Tutto questo per la sua sensibilità di donna, che ci insegna ad esser attenti agli altri più che a noi stessi, a saper scorgere le situazioni altrui, a prevenire nella umana sensibilità, anche nel dare o conservare una gioia.


Nessun commento:

Posta un commento