Trasfigurazione di Raffaello olio su tavola (405 x 278) databile 1518-1520 Pinacoteca Vaticana |
dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 17,1-9) Preghiera
Ti avvii verso Gerusalemme, Cristo Signore, dove si compirà la tua ora e prospetti ai tuoi discepoli quanto comporta la tua sequela.
Discorso duro, che necessita il confermare la fede in te.
Prendi con te i discepoli più intimi e li porti su un alto monte. Incontri il Padre nella preghiera, per essere in sintonia con il suo volere. Il Padre ti accoglie in una teofania e proclama:
Discorso duro, che necessita il confermare la fede in te.
Prendi con te i discepoli più intimi e li porti su un alto monte. Incontri il Padre nella preghiera, per essere in sintonia con il suo volere. Il Padre ti accoglie in una teofania e proclama:
“Questi è il Figlio mio, l’amato, in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo”.
VATICANO - 1976 La Trasfigurazione |
Una manifesta dichiarazione di amore e di comunione del Padre con te, suo Figlio diletto. Dio è amore e Tu, Cristo Signore, sei l’amore trinitario incarnato: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia; ma abbia la vita eterna”.
L’eterno amore del Padre si è manifestato nel Figlio e nella vita del Figlio, fatta dono sacrificale per l’umanità. E Tu sei salito sul monte, per confermare nella fede i tuoi discepoli che ti vedranno, nello scandalo, condannato e crocifisso. Mosè ed Elia sono lì, ad attestare che tutta l’antica storia della salvezza si realizzerà in te.
I tre francobolli rappresentano in ordine : L. 100 "Due Discepoli", L. 200 "Paesaggio" e L. 150 "Parenti dell'ossesso". |
I tuoi discepoli sono lì, ad attestare la tua divinità nell'incanto della teofania. Il tuo Pietro, che sa far vibrare in sé gli eventi vissuti con te, vorrebbe che quel momento si perpetuasse. Anche noi vorremmo essere, come Pietro, esentati dall'andare verso Gerusalemme ed essere sempre con te, presi e illuminati dal tuo essere divino. Non hai esonerato dalla sofferenza e dalla croce coloro ai quali hai partecipato la tua intimità divina: così per i santi mistici vissuti per il tuo amore. Se parteciperemo della tua morte, parteciperemo della tua resurrezione. Mistero della tua e della nostra vita, la sofferenza, la croce; mistero tuo per la nostra salvezza e nostro per la nostra purificazione, onde partecipare alla tua gloria.
La preghiera è tratta dal libro:
Pregare il Vangelo di P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
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Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello
e li condusse in disparte, su un alto monte.
il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
E fu trasfigurato davanti a loro:
Sao Tome e Principe - 1983 "La Trasfiguration" |
Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù:
"Signore, è bello per noi essere qui!
Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia".
Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra.
Ed ecco una voce dalla nube che diceva:
"Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento.
Ascoltatelo".
All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.
Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse:
"Alzatevi e non temete".
Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro:
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro:
"Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti".
Dalla Parola del giorno (Vangelo: Mt 17,1-9)
Ed ecco una voce dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!"
Come vivere questa Parola?
È molto bello trovare, lungo il cammino quaresimale, mentre facciamo i conti con la nostra umanità fragile ferita e talora persino disconnessa da Dio, questo meraviglioso squarcio di luce folgorante come è la trasfigurazione del Signore Gesù, la sua sosta sul Monte Tabor.
La liturgia ci sta facendo ripercorrere il viaggio di Gesù verso Gerusalemme; e così, nel bel mezzo di questo viaggio che porta con sé gli anticipi della passione, ecco una sosta consolante e confortante!
Una sosta contemplativa per ricordarci che ogni conversione se non diventa trasfigurazione può rimanere solo nel gioco di un perfezionismo freddo e auto frustrante: scoprirsi amati, meglio ancora "l'amato" produce dentro un'energia potente di gioia umile e riconoscente.
Diventa chiaro allora, anche per me oggi, quanto San Paolo dice a Timoteo nella seconda lettura: "... ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia". E quale è questa vocazione santa? Semplice: risorgere, vivere da risorti! Luminosi e trasfigurati. Nessuna colpa, nessuna debolezza, nessuna fragilità potrà mai cancel
lare questa chiamata santa.
Oggi, nel mio rientro al cuore, lascio che il mistero della Trasfigurazione del Signore mi consoli, mi dia coraggio e mi aiuti a dimorare dentro la grande consapevolezza della risurrezione.
Irradia sul nostro volto, Signore, la luce di Gesù trasfigurato e risorto perché anche la nostra vita diventi caparra di risurrezione.
Una chiave di lettura
per quelli che vogliono approfondire di più l’argomento:
Dalla Parola del giorno (Vangelo: Mt 17,1-9)
Ed ecco una voce dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!"
Come vivere questa Parola?
È molto bello trovare, lungo il cammino quaresimale, mentre facciamo i conti con la nostra umanità fragile ferita e talora persino disconnessa da Dio, questo meraviglioso squarcio di luce folgorante come è la trasfigurazione del Signore Gesù, la sua sosta sul Monte Tabor.
La liturgia ci sta facendo ripercorrere il viaggio di Gesù verso Gerusalemme; e così, nel bel mezzo di questo viaggio che porta con sé gli anticipi della passione, ecco una sosta consolante e confortante!
Una sosta contemplativa per ricordarci che ogni conversione se non diventa trasfigurazione può rimanere solo nel gioco di un perfezionismo freddo e auto frustrante: scoprirsi amati, meglio ancora "l'amato" produce dentro un'energia potente di gioia umile e riconoscente.
Diventa chiaro allora, anche per me oggi, quanto San Paolo dice a Timoteo nella seconda lettura: "... ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia". E quale è questa vocazione santa? Semplice: risorgere, vivere da risorti! Luminosi e trasfigurati. Nessuna colpa, nessuna debolezza, nessuna fragilità potrà mai cancel
Oggi, nel mio rientro al cuore, lascio che il mistero della Trasfigurazione del Signore mi consoli, mi dia coraggio e mi aiuti a dimorare dentro la grande consapevolezza della risurrezione.
Irradia sul nostro volto, Signore, la luce di Gesù trasfigurato e risorto perché anche la nostra vita diventi caparra di risurrezione.
La voce di un mistico
La Trasfigurazione finisce per diventare una festa prediletta, esprime esattamente ciò che io mi aspetto più ardentemente in Cristo: che la beata metamorfosi di tutto si compia in noi e ai nostri occhi.
Teilhard de Chardin (dall'Eremo di San Biagio)
La Trasfigurazione finisce per diventare una festa prediletta, esprime esattamente ciò che io mi aspetto più ardentemente in Cristo: che la beata metamorfosi di tutto si compia in noi e ai nostri occhi.
Teilhard de Chardin (dall'Eremo di San Biagio)
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