Localizzazione delle Foibe |
Come presidente della più antica associazione di esuli giuliano-dalmati e promotore della Legge n. 92/2004 sul Giorno del Ricordo delle Foibe e dell'esodo di 350.000 italiani (in gran parte autoctoni) dalle province del confine orientale, sento il dovere di intervenire nella polemica aperta dal periodico «Panorama» sull'atteggiamento di Pio XII nei confronti di questa tragedia che direttamente ci riguarda e mi riguarda, poi ripresa dal «Corriere della sera» e dallo stesso «Avvenire».
ITALIA - 1997 L'Esodo degli Italiani dall'Istria, Fiume e Dalmazia |
ITALIA - 2005 |
ITALIA - 2007 |
REGNO D'ITALIA - 1921 Annessione della Venezia - Giulia |
BELGIO - 2000 "Yalta" |
Del silenzio che, nonostante tutto ciò, cadde su di noi non mi sembrano responsabili i pastori della Chiesa cattolica. Una «cortina di ferro» si era abbattuta su tutta l'Europa centro-orientale.
E le nostre province purtroppo coinvolte in questa nuova ondata di barbarie che seguiva a quella nazista. Le scelte politiche dei Grandi erano state adottate a Teheran e a Yalta. E Stalin le interpretò come meglio credeva facendosele ratificare nell'incontro di Postdam.
YUGOSLAVIA - 1953 Tito |
Una memoria personale mi sembra illuminante. Nella primavera del 1943 una delegazione di giovani dell'arcidiocesi di Zara si recò in visita ad limina. Alla notizia che venivano da Zara il Papa accarezzò una ragazza, Maria Perissi, che poi diventerà speaker della Rai, posando la mano sul velo che le copriva il capo ed esclamando: «Povera piccola! Che Dio vi benedica!». La tempesta non si era ancora abbattuta sulla città, ma il Papa forse «sentiva» e «sapeva».
ZARA - 1943 (sovrastampa con righe orizzontali) |
ISTRIA - 1945 (Sovrastampa) |
E anche allora il Papa fece giungere ai cittadini di Zara, nel febbraio del 1944, il suo messaggio di conforto e di solidarietà attraverso don Giuseppe Della Valentina, che l'arcivescovo aveva mandato in missione a Roma per esporre al Pontefice la situazione della città, sotto occupazione tedesca, ingombra di macerie, devastata dagli incendi e minacciata dai partigiani jugoslavi.
Migliaia di morti dei bombardamenti e delle foibe giacciono in fosse comuni negli angoli dei cimiteri senza una lapide che dica chi sono e soprattutto chi erano: gli abitanti italiani di Zara, di Fiume, di Pola. (di Lucio Toth - Avvenire, 22 luglio 2006)
Le immagini dei francobolli sono tratte dal sito web "http://www.ibolli.it"
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