Sant' Ambrogio Vescovo e
dottore della Chiesa
dottore della Chiesa
Foglietto erinoifilo stampato in occasione del XVI Centenario della Morte (dono del Perito filatelico e numismatico Dott. Francesco Scarparo) |
Aveva scelto la carriera di magistrato – seguendo le orme del papà, prefetto romano della Gallia – e a trent'anni si trovava già ad essere Console di Milano, città che era allora capitale dell’Impero. Così, quel 7 dicembre dell’anno 374, in cui cattolici e ariani si contendevano il diritto di nominare il nuovo Vescovo, toccava a lui garantire in città l’ordine pubblico, e impedire che scoppiassero tumulti.
VATICANO 1997 |
Da Ambrogio la Chiesa di Milano ricevette un’impronta che si conserva ancor oggi, anche nel campo liturgico e musicale. Mantenne stretti e buoni rapporti con l’imperatore, ma era capace di resistergli quand’era necessario, ricordando a tutti che «l’imperatore è dentro la Chiesa, non sopra la Chiesa». E quando seppe che Teodosio il Grande aveva ordinato una violenta e ingiusta repressione a Tessalonica, non temette di esigere dal sovrano una pubblica espiazione. Dicono che al termine della sua vita abbia confidato: «Non ho paura di morire, perché abbiamo un Signore buono!». Alla sua Chiesa lasciava un ricco tesoro di insegnamenti soprattutto nel campo della vita morale e sociale.
Il corpo e l'armata del Serpente infernale
ITALIA 1997 Vescovo Ambrogio |
ma essi, pur divisi e spesso in lotta fra loro,
formano corpo nel lottare la Chiesa e la verità.
Come, anzi, esiste un Corpo Mistico che è la Chiesa,
pienezza di Cristo, Corpo misterioso di tutti i credenti in Lui; così esiste un «corpo mistico», misterioso, che raccoglie tutto il male, tutti i perversi, e che costituisce, possiamo ben dirlo, l'ennesima scimmiottatura di Satana, che è stato chiamato, a giusto titolo, la scimmia di Dio.
Padre Kolbe lo afferma esplicitamente:
«Tutte le eresie e ogni peccaminosa tendenza:
ecco il corpo dell'antico Serpente».
Un corpo enorme «composto dalle più svariate eresie dei vari tempi e luoghi».
Anche qui il linguaggio di Padre Kolbe è perfettamente ortodosso e rispondente alla tradizione della Chiesa.
(Padre Massimiliano Kolbe)
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