domenica 7 dicembre 2014

Santo del giorno in filatelia


Sant' Ambrogio Vescovo e
dottore della Chiesa


Foglietto erinoifilo stampato in occasione del XVI Centenario della Morte
(dono del Perito filatelico e numismatico Dott. Francesco Scarparo)

Aveva scelto la carriera di magistrato – seguendo le orme del papà, prefetto romano della Gallia – e a trent'anni si trovava già ad essere Console di Milano, città che era allora capitale dell’Impero. Così, quel 7 dicembre dell’anno 374, in cui cattolici e ariani si contendevano il diritto di nominare il nuovo Vescovo, toccava a lui garantire in città l’ordine pubblico, e impedire che scoppiassero tumulti. 


VATICANO 1997
L’imprevedibile accadde quando egli parlò alla folla con tanto buon senso e autorevolezza che si levò un grido: «Ambrogio Vescovo!». E pensare che era soltanto un catecumeno in attesa del Battesimo! Cedette, quando comprese che quella era anche la volontà di Dio che lo voleva al suo servizio. Cominciò distribuendo i suoi beni ai poveri e dedicandosi a uno studio sistematico della Sacra Scrittura. Imparò a predicare, divenendo uno dei più celebri oratori del suo tempo, capace di incantare perfino un intellettuale raffinato come Agostino di Tagaste, che si convertì grazie a lui. 

Da Ambrogio la Chiesa di Milano ricevette un’impronta che si conserva ancor oggi, anche nel campo liturgico e musicale. Mantenne stretti e buoni rapporti con l’imperatore, ma era capace di resistergli quand’era necessario, ricordando a tutti che «l’imperatore è dentro la Chiesa, non sopra la Chiesa». E quando seppe che Teodosio il Grande aveva ordinato una violenta e ingiusta repressione a Tessalonica, non temette di esigere dal sovrano una pubblica espiazione. Dicono che al termine della sua vita abbia confidato: «Non ho paura di morire, perché abbiamo un Signore buono!». Alla sua Chiesa lasciava un ricco tesoro di insegnamenti soprattutto nel campo della vita morale e sociale.


Il corpo e l'armata del Serpente infernale

ITALIA 1997
Vescovo Ambrogio
Non solo esistono molti «nemici» (della Chiesa), 
ma essi, pur divisi e spesso in lotta fra loro, 
formano corpo nel lottare la Chiesa e la verità. 
Come, anzi, esiste un Corpo Mistico che è la Chiesa, 
pienezza di Cristo, Corpo misterioso di tutti i credenti in Lui; così esiste un «corpo mistico», misterioso, che raccoglie tutto il male, tutti i perversi, e che costituisce, possiamo ben dirlo, l'ennesima scimmiottatura di Satana, che è stato chiamato, a giusto titolo, la scimmia di Dio.
Padre Kolbe lo afferma esplicitamente: 
«Tutte le eresie e ogni peccaminosa tendenza: 
ecco il corpo dell'antico Serpente». 
Un corpo enorme «composto dalle più svariate eresie dei vari tempi e luoghi». 
Anche qui il linguaggio di Padre Kolbe è perfettamente ortodosso e rispondente alla tradizione della Chiesa. 
(Padre Massimiliano Kolbe)



Sant'Ambrogio (334-397) afferma: 
«Impii sunt membra diaboli sicut sancti 
sunt membra Christi» 

(Gli empi sono le membra dei diavoli come i Santi le membra di Cristo) 



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