Dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 25,31-46)
(Mt 25,31-46)
Preghiera
Il tuo volto, Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto. Non cacciare nell'ira il tuo servo. Donami la gioia di essere salvato. Questa mia esistenza è tesa a ricercarti, a sentirti vivo e presente nella mia vita, a sperimentare quella gioia e quella pace che viene da te e che solo Tu puoi donarmi. Tu sai quanto ti cerco, quanto tendo a lasciarmi guidare dalla tua parola, dal tuo Santo Spirito. Ma il tuo servo Davide ha affermato che nel peccato è stato concepito. E tra il tendere a te e sperimentare che nella carne sono nato, spesso si squilibra la bilancia.
VATICANO 1974, Cristo in Trono, Volto ed Effige
Tu sai che in te ho posto la speranza della mia vita. Non allontanarti, “non cacciare nell’ira il tuo servo, il mio aiuto sei Tu”. Sii luce nel mio cammino. Guida i miei passi, perché possa incontrarti negli umiliati dalla vita, nel disoccupato che mi vuole coinvolgere nel trovare lavoro, nella vedova sola e sofferente che vuole essere ascoltata per raccontarmi le sue pene, le sue angosce, nella madre mortificata dal divorzio di sua figlia che rinchiude in seno, silenziosa, tanta sofferenza. Fa’, o Signore, che possa condividere le sofferenze altrui e Tu, malgrado le mie miserie, non allontanarti da me, donami un supplemento d’amore, perché anche io accompagni quanti vivono nella sofferenza. E al termine di questo mio viaggio terreno riconoscimi, almeno per quanto ti ho cercato, e dammi di partecipare del tuo amore nel tuo Regno, che non avrà mai fine. Come in questa mia esistenza ho cercato, sia pure nelle mie fragilità, di tenermi inserito nel tuo Regno, così fa’ che questo possa ottenere in pienezza, come hai promesso a quanti si sono posti alla tua sequela.
La preghiera è tratta dal libro:
Pregare il Vangelo di P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Al termine dell’Anno liturgico si celebra la XXXIV domenica del cosiddetto «Tempo ordinario». La solennità, che cade di norma negli ultimi dieci giorni di novembre, è dedicata a Gesù Cristo Re dell’universo. In tal modo si vuole sottolineare che Cristo redentore è il Signore della storia, l’inizio e la fine del tempo. L’istituzione della festa fu decisa da papa Pio XI, l’11 dicembre 1925, a conclusione del Giubileo che si celebrava in quell'anno. Come ha scritto lo studioso padre Francesco Maria Avidano, la relativa devozione si pone in riparazione del grido blasfemo contro Gesù, riportato dai Vangeli: «Non abbiamo altro re che Cesare». Nei tre giorni precedenti la solennità di Cristo Re i devoti recitano uno specifico Triduo. Le invocazioni domandano in particolare che il Cuore di Gesù trionfi su tutti gli ostacoli al regno del suo amore. Mediante l’intervento della Madonna, poi, si auspica che tutti i popoli – disuniti dalla ferita del peccato – si sottomettano all’amore di Cristo. Papa Leone XIII, l’11 giugno 1899, consacrò la Chiesa, il mondo e tutto il genere umano a Cristo. La formula dell’orazione, se viene recitata pubblicamente nella solennità di Gesù Cristo Re dell’universo, fa acquisire l’indulgenza plenaria. L’atto di consacrazione è ricco di richiami all’amore di Cristo per l’intera umanità. Un amore che si è reso visibile proprio nella totale donazione di se stesso sulla croce. La preghiera è anche una richiesta di perdono collettivo e recita fra l’altro: «Molti, purtroppo, non ti conobbero mai; molti, disprezzando i tuoi comandamenti, ti ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbi misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attira al tuo sacratissimo Cuore. O Signore, sii il re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da te, ma anche di quei figli prodighi che ti abbandonarono» (Saverio Gaeta).
ITALIA 1987, Cristo Pantocrator |
Lectio Divina
Cristo Re dell'Universo
Gesù si identifica
con i suoi fratelli
più piccoli
Il criterio per entrare
nel Regno
1. Orazione iniziale
Spirito di verità, inviatoci da Gesù per guidarci alla verità tutta intera, apri la nostra mente all’intelligenza delle Scritture. Tu che, scendendo su Maria di Nazaret, l’hai resa terra buona dove il Verbo di Dio ha potuto germinare, purifica i nostri cuori da tutto ciò che pone resistenza alla Parola. Fa’ che impariamo come lei ad ascoltare con cuore buono e perfetto la Parola che Dio ci rivolge nella vita e nella Scrittura, per custodirla e produrre frutto con la nostra perseveranza.
2. Lettura
a) Il contesto:
VATICANO - 1994, Cristo Maestro |
b) Il testo:
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
VATICANO - 1975, Cristo |
VATICANO - 1960, Serie di sette valori |
Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
3. Un momento di silenzio orante
perché la Parola di Dio possa entrare in noi ed illuminare la nostra vita.
4. Alcune domande
per aiutarci nella riflessione personale.
a) Quale è il criterio della separazione che compie Gesù?
b) Chi sono i fratelli più piccoli con cui Gesù si identifica?
c) Nella sua vita, come ha dimostrato Gesù la sua predilezione per gli ultimi?
d) Chi sono i fratelli più piccoli di Gesù che incontro io?
e) Sono capace di vedere, amare e servire Gesù in loro?
5. Una chiave di lettura
per quelli che vogliono approfondire di più l’argomento.
● Il Figlio dell’uomo:
VATICANO - 2013, Cristo Pantocrator |
L’applicazione del titolo "Figlio dell’uomo" a Gesù sullo sfondo di Daniele 7, 13-14 è diffusissima nei vangeli. Si trova anche in Atti 7, 56 e Apocalisse 1, 13 e 14,14. Gli studiosi pensano che è stato Gesù stesso a darsi questo titolo. Nel vangelo di Matteo viene messo in bocca a Gesù particolarmente quando egli parla della sua passione (17, 12. 22; 20, 18. 28), della sua resurrezione come evento escatologico (17, 19; 26, 64) e del suo ritorno glorioso (24, 30; e 25, 31, inizio del nostro testo).
● Gesù re, giudice e pastore:
VATICANO - 1983, Cristo Redentore |
Come in Daniele 7 (vedi in particolare i versetti 22, 26 e 27), anche nel nostro testo la regalità del Figlio dell’uomo è legata al giudizio. Il re, specialmente nell’antichità, è stato sempre considerato giudice supremo. Il giudizio che fa Gesù è un giudizio universale, un giudizio che coinvolge tutte le genti (vedi v. 32). Eppure non è un giudizio collettivo. Non sono i popoli che vengono giudicati ma le persone singole.
Ugualmente unito alla regalità è il simbolismo pastorale. Nell’antichità il re veniva spesso presentato come pastore del suo popolo. Anche l’Antico Testamento parla di Dio, re d’Israele, come pastore (vedi ad esempio Sal 23; Is 40, 11; Ez 34) e il Nuovo Testamento applica il titolo anche a Gesù (Mt 9, 36; 26, 31; Gv 10).
I pastori della Terra Santa al tempo di Gesù pascolavano greggi misti, composti da pecore e capri. La sera però li separavano perché le pecore dormono all’aperto mentre i capri preferiscono mettersi al riparo. Nel nostro testo le pecore rappresentano gli eletti perché sono di valore economico maggiore dei capri e anche per il loro coloro bianco che nella Bibbia spesso indica la salvezza.
● "I miei fratelli più piccoli":
SMOM 2000, Cristo Benedicente |
L’esegesi contemporanea tende a leggere il testo in senso più ecclesiologico. Mettendolo in stretto rapporto con Matteo 10, 40-42, gli esegeti insistono che qui non si tratterebbe di filantropia ma della risposta al vangelo del Regno che viene portato dai fratelli di Gesù, non solo dai capi della Chiesa ma anche da ogni fratello, anche il più insignificante.
Le nazioni, cioè i pagani, sono quindi invitati ad accogliere i discepoli di Gesù che predicano loro il vangelo e soffrono per esso, come se stessero accogliendo lo stesso Gesù in persona. I cristiani, da parte loro, sono invitati all’ospitalità generosa con i loro fratelli che si fanno predicatori itineranti per causa del vangelo, soffrendo persecuzioni (vedi 2 Gv 5-8). Così dimostrerebbero l’autenticità del proprio impegno di discepolato.
Nel contesto del vangelo di Matteo questa seconda interpretazione è probabilmente più precisa. Eppure nel contesto della Bibbia tutta intera (vedi ad esempio Is 58, 7; Gc 2, 1-9; 1 Gv 3, 16-19) non si può scartare completamente la prima.
6. Salmo 72
Dio, da’ al re il tuo giudizio,
al figlio del re la tua giustizia;
regga con giustizia il tuo popolo
e i tuoi poveri con rettitudine.
Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai miseri del suo popolo renderà giustizia,
salverà i figli dei poveri
e abbatterà l’oppressore.
Il suo regno durerà quanto il sole,
quanto la luna, per tutti i secoli.
Scenderà come pioggia sull’erba,
come acqua che irrora la terra.
Nei suoi giorni fiorirà la giustizia
e abbonderà la pace,
finché non si spenga la luna.
E dominerà da mare a mare,
dal fiume ai confini della terra.
A lui si piegheranno gli abitanti del deserto,
lambiranno la polvere i suoi nemici.
Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte,
i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi.
A lui tutti i re si prostreranno,
lo serviranno tutte le nazioni.
Egli libererà il povero che grida
e il misero che non trova aiuto,
avrà pietà del debole e del povero
e salverà la vita dei suoi miseri.
Li riscatterà dalla violenza e dal sopruso,
sarà prezioso ai suoi occhi il loro sangue.
Vivrà e gli sarà dato oro di Arabia;
si pregherà per lui ogni giorno,
sarà benedetto per sempre.
Abbonderà il frumento nel paese,
ondeggerà sulle cime dei monti;
il suo frutto fiorirà come il Libano,
la sua messe come l’erba della terra.
Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole persista il suo nome.
In lui saranno benedette
tutte le stirpi della terra
e tutti i popoli lo diranno beato.
Benedetto il Signore, Dio di Israele,
egli solo compie prodigi.
e benedetto il suo nome glorioso per sempre,
della sua gloria sia piena tutta la terra.
Amen, amen.
<<< POSTE VATICANE - 1986, Anno Internazionale della Pace
7. Orazione Finale
Signore Dio, tu hai costituito tuo Figlio Gesù re e giudice universale. Egli verrà alla fine dei tempi per giudicare tutte le nazioni. Egli viene a noi ogni giorno in mille modi e ci chiede di accoglierlo. Lo incontriamo nella Parola e nel pane spezzato. Ma lo incontriamo anche nei fratelli spezzati e sfigurati per la fame, l’oppressione, l’ingiustizia, la malattia, lo stigma della società.….. Apri i nostri cuori a saperlo accogliere nell'oggi nella nostra vita per essere da lui accolti nell'eternità del suo regno.
Te lo chiediamo per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.
Lectio Divina tratta dal sito ufficiale dell'Ordine dei Carmelitani: http://ocarm.org/it/lectio-divina
Le immagini dei francobolli, Area Italiana, sono tratte dal sito web: http://www.ibolli.it
mentre quelli Europei e mondiali sono tratti dal sito web: http://colnect.com/it/stamps
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