sabato 13 settembre 2014

Pregare il Vangelo XXIV Domenica T.O.


SMOM - 2005
Beato Angelico
24° Settimana del Tempo Ordinario 
Dal Vangelo secondo Giovanni 
(Gv. 3,13-17)


"Esaltazione" della Santa Croce 


"Esaltazione" della logica dell'AMORE!



Il nostro mondo ha bisogno non solo o non tanto di croci e crocifissi piazzati ovunque; ha bisogno invece di amore piantato e piazzato ovunque. 

BOSNIA ERZEGOVINA - 1995
E se il Crocifisso ci ricorda questo e ci spinge a questo, allora ben vengano le Croci e i Crocifissi disseminate ovunque.

Ho però l’impressione che spesso tutto si riduca a mera esibizione della Croce in tutte le sue forme, e che questa serva solo per metterci la coscienza a posto!

A differenza di quanto, in maniera pretestuosa, si è scatenato intorno alla presenza del Crocifisso negli ultimi tempi, la storia ci dice che sempre la Croce ed il Crocifisso sono stati percepiti come intensa ed amorevole espressione della presenza di Dio nella vita spesso faticosa dell'uomo. 

Al centro della nostra festa quindi non sta uno strumento di tortura o un insopportabile strumento di sofferenza; al centro della nostra venerazione, della nostra preghiera e della nostra riflessione sta la logica che ha portato Gesù a morire su quella Croce, che è la logica di un amore che si spende fino in fondo e senza riserve.

VATICANO - 2010

Una comunità che fa festa intorno al Crocifisso è una comunità che vede – nella Croce e nella logica di amore che ha portato Gesù a morire sulla Croce – la possibilità di un nuovo inizio. É una comunità che vede nella Croce e nella logica che ha portato Gesù a morire sulla Croce un’inversione di marcia, che dalla disperazione porta alla speranza, dal lutto porta alla gioia e dall'egoismo porta alla condivisione. 

SMOM - 2012, Mantegna

Fare festa intorno al Crocifisso ed “esaltare la Croce”, come afferma la Liturgia, vuol dire “esaltare” e mettere in maniera forte ed evidente al centro delle nostre decisioni lo stile di vita di Cristo, che è stile di vita fatto di amore portato alle estreme conseguenze.

E il nostro mondo, oggi più che mai, ha bisogno di gente che, con la sua vita e con le sue scelte, a costo di essere messo in Croce (non necessariamente fisicamente!) denunzia le logiche contrarie a quelle dell’amore che si dà fino a finire sulla Croce.

ITALIA - 2009
Le radici Cristiane dell'Europa

Non possiamo, soprattutto in questo momento storico, non ricordare tutti i cristiani che, proprio perché hanno fatto propria in maniera seria la logica della Croce - che è logica di un amore senza limiti - hanno subito e stanno subendo il martirio. Alcuni numeri ci danno la misura di un dramma che trova poco o comunque insufficiente spazio nella cronaca. Pensate che il Cristianesimo ha avuto totalmente 70 milioni di morti, 45 milioni nel ventesimo secolo. Secondo l'OCSE, nel mondo muore un cristiano ogni cinque minuti a causa della sua fede in Gesù Crocifisso. 

I numeri più recenti, diffusi da Open Doors, un'organizzazione americana non confessionale, fanno rabbrividire. Dal 1 Novembre 2012 al 31 marzo 2014 nel mondo sono stati uccisi almeno 5.479 cristiani, cioè 322 al mese.

La riflessione, postata su Facebook, è di 
Don Nunzio Galantino - Vescovo di Cassano allo Jonio






Lectio Divina
Chiunque crede in Gesù ha la vita eterna.

a) Orazione iniziale
O Padre, che hai voluto salvare gli uomini
con la croce del Cristo tuo Figlio,
concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra
il suo mistero di amore,
di godere in cielo i frutti della sua redenzione.
Per Cristo nostro Signore.

b) Lettura del vangelo: Giovanni 3,13-17


In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, 

il Figlio dell’uomo. 
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, 
così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, 

perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, 

ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».


VATICANO - 2002
Crocifisso di Cimabue


c) Momenti di silenzio orante
perché la Parola di Dio possa entrare in noi e illuminare la nostra vita.

MEDITATIO

VATICANO - 2002
Gesù, Crocifisso di Cimabue

a) Chiave di lettura
Il testo propostoci dalla liturgia è tratto dalla Festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Non ci deve sorprendere il fatto che il brano scelto per questa celebrazione faccia parte del quarto vangelo, perché è proprio questo vangelo che presenta il mistero della croce del Signore, come esaltazione. Questo è chiaro già dagli inizi del vangelo: “come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo” (Gv 3,14; Dn 7,13). Giovanni ci spiega il mistero del Verbo incarnato nel movimento paradossale della discesa-ascesa (Gv 1,14.18; 3,13). È questo mistero infatti che offre la chiave di lettura per capire l’evolversi dell’identità e della missione del Gesù Cristo passus et gloriosus, e possiamo ben dire che questo non vale soltanto per il testo giovanneo. La lettera agli Efesini, per esempio, fa uso di questo movimento paradossale per spiegare il mistero di Cristo: “Ora, questo «è salito» che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra?” (Ef 4,9).

Gesù è il Figlio di Dio che diventando Figlio dell’uomo (Gv 3,13) ci fa conoscere i misteri di Dio (Gv 1,18). Questo lo può fare solo lui, in quanto lui solo ha visto il Padre (Gv 6,46). Possiamo dire che il mistero del Verbo che discende dal cielo risponde all’anelito dei profeti: chi salirà al cielo per svelarci questo mistero? (cfr. Dt 30,12; Pr 30,4). Il quarto vangelo è strapieno di riferimenti al mistero di colui che “è dal cielo” (1Cor 15,47). Queste sono alcune citazioni: Gv 6,33.38.51.62; 8,42; 16,28-30; 17,5.

L’esaltazione di Gesù sta proprio nella sua discesa a noi, fino alla morte, e alla morte di croce, sulla quale egli è stato innalzato come il serpente nel deserto, il quale “chiunque... lo guarderà, resterà in vita” (Nm 21,7-9; Zc 12,10). Questo guardare a Cristo innalzato, Giovanni lo ricorderà nella scena della morte di Gesù: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (Gv 19,37). Nel contesto del quarto vangelo, il volgere lo sguardo vuole significare, “conoscere”, “comprendere”, “vedere”.

VATICANO - 2002
San Giovanni nel crocifisso di Cimabue


Spesso nel vangelo di Giovanni, Gesù si riferisce al suo innalzamento: “Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che io sono” (Gv 8,28); “‘quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me'. Così diceva per indicare di qual morte doveva morire” (Gv 12,32-33). Anche nei Sinottici Gesù annunzia ai suoi discepoli il mistero della sua condanna e morte di croce (vedi Mt 20,17-19; Mc 10,32-34; Lc 18,31-33). Infatti, il Cristo doveva “soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria” (Lc 24,26).

Questo mistero rivela il grande amore che Dio ci porta. Egli è il figlio dato a noi, “perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”; questo figlio che noi abbiamo rifiutato e crocifisso. Ma proprio in questo rifiuto da parte nostra, Dio ci ha manifestato la sua fedeltà e il suo amore che non si ferma davanti alla durezza del nostro cuore. Anche con il nostro rifiuto e disprezzo, egli opera la nostra salvezza (cfr. At 4,27-28), rimanendo saldo nel compiere il suo piano di misericordia: “Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”.

VATICANO - 2002
Maria, Crocifisso di Cimabue
b) Alcune domande

per orientare la riflessione meditativa e l’attualizzazione.

- Cosa ti ha colpito dal vangelo?

- Che cosa significa per te l’esaltazione di Cristo e della sua croce?

- Quali conseguenze comporta nel vissuto della fede questo movimento paradossale di discesa-ascesa?

ORATIO

Salmo 78

Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento,
ascolta le parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca in parabole,
rievocherò gli arcani dei tempi antichi.

Quando li faceva perire, lo cercavano,
ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
ricordavano che Dio è loro rupe,
e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore;
lo lusingavano con la bocca
e gli mentivano con la lingua;
il loro cuore non era sincero con lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.

Ed egli, pietoso, perdonava la colpa,
li perdonava invece di distruggerli.
Molte volte placò la sua ira
e trattenne il suo furore.

CONTEMPLATIO

«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre (Fil 2,11).

Lectio Divina tratta dal sito ufficiale dell'Ordine dei Carmelitani: http://ocarm.org/it/lectio-divina

Le immagini dei francobolli, Area Italiana, sono tratte dal sito web: http://www.ibolli.it
mentre quelli Europei e mondiali sono tratti dal sito web: http://colnect.com/it/stamps


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