“Tutte le persone e gruppi istituzionali e non, che si ispirano alla regola di S. Alberto, alla sua tradizione e ai valori espressi nella spiritualità carmelitana, costituiscono oggi nella chiesa la Famiglia Carmelitana.
Tali siamo noi frati carmelitani e i nostri confratelli della riforma teresiana, le monache dell’uno e dell’altro ramo, le congregazioni religiose aggregate, i Terz’Ordini secolari, gli istituti secolari, gli associati all'Ordine, quei movimenti che, pur non facendone parte giuridica, cercano ispirazioni e sostengo dalla sua spiritualità, e parimenti ogni uomo e donna attratti dai valori vissuti nel Carmelo”.
Così le nostre costituzioni, in sintesi, esprimono l’appartenenza alla famiglia carmelitana: mediante l’adesione all'eredità spirituale dei carmelitani, mediante le varie forme di indossare lo scapolare, mediante l’adesione al patrimonio di valori del Carmelo.
VATICANO - 1982 Santa Teresa d'Avila |
WALLIS e FORTUNA - 2009 |
Il fenomeno dell’aggregazione dei laici (uomini e donne, singoli e gruppi), apparve nell’Ordine del Carmelo nella seconda metà del secolo XIII.
I frati: sacerdoti, religiosi non chierici e i frati laici che attendevano ai vari servizi della chiesa e del convento.
Le oblate, donne che vivevano la loro vita nella preghiera, nella meditazione e nello spirito del Carmelo. Subito dopo venne per loro la professione dei voti religiosi e successivamente la vita di clausura in un monasteri. In contemplazione e isolate dal mondo.
Dopo sono state associate le terziarie consacrate, celibi e nubili, a queste si unirono i mantellati, uomini che indossavano il mantello bianco quale forma di aggregazione all'Ordine.
VATICANO - 1994 Madonna in Trono |
Nel secolo XVI si ebbe questo quadro della famiglia carmelitana: religiosi, monache, donne appartenenti al Terz'Ordine Carmelitano, confratelli dal mantello bianco e iniziarono a sorgere anche le prime confraternite dello scapolare.
Una nuova evoluzione si ebbe nell'aggregare uomini e donne nel Terz'Ordine e con il sorgere delle confraternite dello scapolare, che ebbero una notevole diffusione. In questa delineazione si ebbe un forte movimento della vita carmelitana, specie con l’erezioni di confraternite aggregate alla chiesa carmelitana o aventi una loro chiesa e una loro vita spirituale di preghiera e di carità sociale: l’attenzione ai poveri e il seppellire i morti, specie nelle pestilenze, di qui le loro cappelle funerarie.
GUYANA - 1968 Cristo di S. Giovanni della Croce (Dalì) |
Più importante di tutto,
in questo contesto storico,
è il vivere la spiritualità carmelitana:
vita interiore nell'essere in Dio,
conformità a Cristo Signore,
avendo la Madonna come modello di vita in Cristo,
rivestirsi dello scapolare,
come rivestirsi delle virtù di Maria,
la preghiera,
l’ascolto di Dio,
l’attenzione premurosa agli altri,
nelle varie forme di carità.
Disegno di San Giovanni della Croce |
”Perché vedano le vostre buone opere e rendano gloria al Padre che è nei cieli”.
VATICANO - 1974 Cristo in Trono |
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
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