domenica 28 aprile 2019

Lectio Divina - II Domenica di Pasqua - Anno C (2019)


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


II Domenica di Pasqua 
Dal Vangelo secondo Giovanni
(Gv. 20,19-31)


19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi”. 22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”. 24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. 26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. 27 Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. 28 Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. 29 Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”. 30 Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31 Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Breve esegesi

Cristo, risorto da morte, appare in due fasi successive: prima ai discepoli raccolti e sbarrati  nel cenacolo, testimoni privilegiati nel vederlo risorto che ostenta loro le ferite e dona la sua pace, e una seconda volta, all'ottavo giorno, all'incredulo Tommaso. L’apparire di Gesù risorto nel cenacolo, a porte chiuse, è segno del suo corpo divino trasfigurato, come sul Tabor, non più soggetto alla corporeità umana. Il “pace a voi” del risorto è la pace messianica tra l’umanità e la divinità, frutto della salvezza operata sull'altare della croce. L’ostensione delle mani e dei piedi traforati vogliono attestare che il crocifisso è risorto da morte. I discepoli si rallegrarono nel vedere il Signore, come Lui aveva preannunziato ai suoi nei discorsi di addio. Gesù rinnova il dono della pace e conferisce loro la missione, quella che lui ha ricevuto dal Padre e trasmette ai suoi. Il soffiare su di loro configura una nuova creazione nello Spirito Santo con il potere di rimettere i peccati, frutto del suo sangue versato “per la remissione dei peccati” All'ottavo giorno il risorto appare e sfida Tommaso perché da incredulo diventi credente. “Il Signore mio e Dio mio” fa prorompere a Gesù la beatitudine di quanti non vedranno, ma crederanno.

Meditazione pregata

Cristo Gesù, sei stato messo a morte, ma Tu, Signore della vita, hai vinto la morte, perché il Figlio di Dio non poteva patire la corruzione. Sei risorto secondo quanto avevi predetto ai tuoi discepoli, ma essi non hanno prestato attenzione alle tue parole e, meno ancora, creduto. Gli apostoli, coloro che avevano condiviso la tua vita, erano rinchiusi nel cenacolo, il luogo dove avevi spezzato il pane per celebrare la tua pasqua, innestandola nell'antica. Avevi affermato che nessuno ama più di colui che dà la vita per i suoi amici. Hanno voluto che questa verità appartenesse solo a te. La paura di subire la tua stessa sorte ha preso il sopravvento sui tuoi amici, pur avendo in pieno condiviso i tuoi giorni. Tu, risorto, sei apparso a loro. Sulla croce hai redento il loro peccato e ora, risorto, doni la tua pace, con la potestà di rimettere i peccati degli uomini e riconciliarsi con il Padre. Infinita gratuità del tuo amore infinito. Non hai chiesto alcuna giustificazione al loro tradimento, ad averti abbandonato, rinnegato, tradito. Ricco della misericordiosa redenzione attuata sulla croce, hai riversato la grazia del tuo perdono su di loro. Mediante la tua morte e resurrezione è rimesso a tutti noi il peccato e siamo riconciliati con il Padre. Nelle nostre fragilità possiamo accedere all'altare della tua misericordia e ottenere grazia. Mistero di grazia di un Dio che per amore ha condiviso la sorte dei peccatori. Per la tua risurrezione siamo divenuti creature nuove, mediante lo Spirito Santo che hai soffiato sui tuoi. Quel soffio che il Padre Iddio alitò sui nostri progenitori, immettendo in loro la sua vita. In te, Cristo Signore, risorto da morte, siamo creature nuove. E Tu che fai nuove tutte le cose, non permettere che abbiamo mai ad abbandonarci a noi stessi. Accompagnaci sempre con la forza del tuo Santo Spirito.

Per la vita

Evidente il contrasto tra Gesù che appare ai suoi e dice pace a voi, e i discepoli, impauriti, erano sbarrati nel cenacolo, per non subire la stessa sorte del loro Maestro, condannato e messo a morte. L’esemplarità umana e divina di Gesù è l’esemplarità del risorto, che faranno propria i suoi, quando lo Spirito Santo scenderà su di loro, attestanti fede e fedeltà al loro Maestro. Gesù risorto espande la sua condizione sui timorosi discepoli che al vederlo gioirono, uscirono dalla condizione di paura e di tradimento assieme, per averlo abbandonato alla sua sorte, a differenza di quando condividevano l’esaltazione delle folle per i prodigi, i segni da lui compiuti. Oltre la gioia di rivederlo e ricevere quella pace che non era più in loro, ricevono il soffio dello Spirito Santo e il mandato per la remissione dei peccati. Il tema centrale dell’evento è la fede, quella che i suoi non hanno mai avuto in lui, perché sempre nell'attesa che Cristo Gesù instaurasse il regno messianico, in cui hanno sempre sperato. Tommaso è anche l’esemplare. Solo nella visibilità materiale delle mani e dei piedi perforati ha creduto nell'esser Gesù risorto, vincitore della morte, non quando lo aveva predetto, perché non aveva creduto alle sue parole. 


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