domenica 28 ottobre 2018

XXX Domenica del tempo ordinario - Anno B


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto



XXX Domenica del tempo ordinario 
Dal Vangelo secondo Marco
(Mc. 10,46-52)
46 E giunsero a Gèrico. E mentre partiva da Gèrico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47 Costui, al sentire che c’era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. 48 Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. 49 Allora Gesù si fermò e disse: “Chiamatelo!”. E chiamarono il cieco dicendogli: “Coraggio! Alzati, ti chiama!”. 50 Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51 Allora Gesù gli disse: “Che vuoi che io ti faccia?”. E il cieco a lui: “Rabbunì, che io riabbia la vista!”. 52 E Gesù gli disse: “Va’, la tua fede ti ha salvato”. E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.
Breve esegesi

Gesù si incammina con i suoi discepoli con un largo seguito verso Gerusalemme, per celebrare la sua Pasqua. Un cieco, mendicante lungo la strada, sente che sta passando Gesù. Gli occhi della fede gli fanno vedere il Messia. Il cieco grida a gran voce:”Figlio di Davide abbi pietà di me”. La generazione davidica, di cui Gesù è dichiarato figlio, insieme all’affermazione del salmo 110, in cui Davide chiama Signore il suo Figlio, è chiara dichiarazione e riconoscimento di Gesù, quale Messia. Mentre la folla lo fa zittire per non disturbare il Maestro, Gesù lo fa chiamare a se. Nell’operare miracoli Gesù vuole che sia attestata la fede in lui, prima del beneficio. E’ la fede che suscita in Gesù la sua potenza divina. Gesù aveva sempre taciuto e fatto tacere il segreto messianico. Ora nell’andare verso Gerusalemme per la sua Pasqua, accetta che sia svelato e gridato dal cieco. Inoltre il cieco chiama Gesù rabbuni: mio maestro, ponendosi al suo seguito dopo la guarigione. “La tua fede ti ha salvato” è un elogio a colui che ha avuto la rivelazione di riconoscerlo Messia. Il cieco si mette al seguito di Gesù nell’andare verso Gerusalemme, ove sarà proclamato Messia dal popolo dei pellegrini, venuti a celebrare la pasqua in Gerusalemme.

Meditazione pregata

Con tutta la forza e con tutta l’anima il cieco ti ha gridato di aver pietà della sua condizione, Cristo Signore. Ma prima ancora di impetrare la tua misericordia su di lui, ha gridato la grande fede in te, proclamandoti Figlio di Davide. È l’affermazione che ti riconosce Cristo Messia, inviato dal Padre per la salvezza del suo popolo. Tu ti incamminavi verso Gerusalemme, sapendo di manifestare in prospettiva la tua gloria nell'essere innalzato sulla croce. E mentre i tuoi discepoli volevano spartirsi i panni del tuo regno e della tua gloria, contrapponendosi tra loro per chi dovesse ottenere i primi posti, è stato un cieco, zittito da quanti ti seguivano, a gridare la fede in te e riconoscerti con gli occhi della fede, che Tu hai materialmente aperto alla vista. Nella visione mondana delle vicende della nostra vita Tu ci fai scoprire sempre orizzonti nuovi, aperti dal tuo Vangelo che sei andato a proclamare di villaggio in villaggio, sanando l’uomo nel corpo e nello spirito. Nella sinagoga di Nazareth hai proclamato l’anno del Signore, il giubileo. Hai affermato che sei stato mandato a dare la vista ai ciechi e quando Giovanni ti ha mandato una delegazione di suoi discepoli a chiederti se fossi Tu il messia o dovesse attendere un altro, hai mandato a dire che i ciechi vedono, gli storpi camminano, i sordi odono. Il cieco di Gerico, più ancora di Giovanni, ti ha riconosciuto Messia. Guarendolo dalla cecità, gli hai usato la misericordia messianica. Giovanni non aveva creduto alla tenerezza divina, ma al giudizio sull'uomo. Per questo hai affermato che tra i nati da donna non vi è stato uno più grande di Giovanni Battista; ma il più piccolo del regno dei cieli è più grande di lui. La tua redenzione, la
tua grazia ci fa adulti nel Regno di Dio.

Per la vita

Gesù si incammina verso Gerusalemme per celebrare la sua Pasqua. I discepoli si isolano e discutono tra loro il posto che occuperanno quando instaurerà il regno messianico. A differenza dei suoi è un cieco a gridare la sua fede nel Messia salvatore. I giudei non avvertivano di dover crescere nella fede, poiché consideravano di avere le opere della legge da osservare e l’eredità di Abramo, il Padre della fede in Dio. Gesù li esorta a compiere le opere di Abramo, Dio potrebbe far suscitare dalle pietre figli di Abramo. La fede ha guarito il cieco e la fede lo porta a seguire Gesù fin verso la sua Pasqua. Alle grida del cieco molti lo vogliono zittire per non disturbare il Maestro. Un certo perbenismo mondano spesso ci prende, tanto da non vedere gli eventi con gli occhi di Cristo e del suo Vangelo e allontanare chi, umile e semplice, ha una fede pura. I discepoli che discutono tra loro i posti nel regno messianico non hanno incontrato il Signore, infatti gli chiederanno di aumentare in loro la fede. Solo lo Spirito Santo darà loro di essere fedeli a quanto Cristo li ha ammaestrati. Lo Spirito suggerirà loro la fedeltà a Cristo e al suo Vangelo. E tu hai la tentazione di affermarti, avanti agli altri nella tua comunità?


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