domenica 4 novembre 2018

XXXI Domenica del tempo ordinario - Anno B

La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


XXXI Domenica del tempo ordinario

Dal Vangelo secondo Marco
(Mc 12, 28b-34)


28 Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. 29 Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; 30 amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 31 E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi”. 32 Allora lo scriba gli disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v’è altri all'infuori di lui; 33 amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici”. 34 Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: “Non sei lontano dal regno di Dio”. E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Breve esegesi

I maestri dovevano districarsi, nella legge mosaica, tra 613 precetti, di cui 365 proibitivi e 248 positivi. Nei dottori delle legge mancava lo spirito di Dio, onde conoscere i suoi disegni e la motivazione ispirante della legge di Dio. Erano invece attenti alle opere della legge, per ottenere la giustificazione. Gesù riprende l’esortazione iniziale della legge, per mettersi in sintonia con Dio: “Shema Israel, ascolta Israele”, cioè tendi l’orecchio e fai risuonare nella mente, nel tuo cuore e nella vita l’ascolto di Dio. E’ la fedeltà, la sintonia primaria chiesta da Dio. E’ il mettersi in sintonia con il suo volere. E’ la legge primaria che Dio ci ha dato: ascoltare Lui. Nel precetto dell’amore che Cristo evidenzia dall'antica legge, e lo pone come principio della nuova, manifesta quanto ha affermato: ”Non sono venuto a distruggere la legge, ma portarla a compimento”, facendo dell’antica legge la sintesi della nuova alleanza: l’amore verso Dio con tutte le facoltà, non può essere disgiunto dall'amore verso il prossimo. Nei fatti era disgiunto perché solo nel correligionario e nel connazionale si identificava il prossimo per i giudei, gli altri erano i pagani,. Avevano riportato la legge di Dio al loro sentire.

Meditazione pregata

Cristo Signore, ci hai lasciato il tuo testamento: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” e ci hai posto il tuo modello d’amore: “Nessuno ama più di colui che dà la vita per i suoi”. Di questo dono della vita ci hai lasciato il memoriale pasquale: ”Prendete e mangiate, questo è il mio corpo dato per voi; prendete e bevete, questo è il mio sangue versato per voi”. L’amore come dono di sé, attenzione agli altri, servizio premuroso, fino all'offerta sacrificale della propria vita. Un modello che il mondo non può conoscere, teso all'attendere a se stesso, alla chiusura verso l’altro, a quell'egocentrismo che ha distrutto tante famiglie, tante coppie che hanno giurato amore fedele nella buona e nella cattiva sorte davanti al tuo altare, Cristo Signore, ed ora raccolgono i cocci amari della separazione. Per questo ed in ogni circostanza ti chiediamo di infonderci un supplemento del tuo amore quando siamo ripiegati su noi stessi e non ti cerchiamo, non sperimentiamo più il tuo amore quale fonte di ogni espressione di amore, estensibile ad ogni creatura. Tu conservaci sempre nel tuo amore, specie quando la nostra carne, la nostra fragilità reclama la sua parte. Uno scriba attratto dall'autorità e verità della tua Parola, ma sopraffatto da leggi e precetti, norme e decreti, ti ha chiesto, Cristo Signore, di fare sintesi del volere del Signore Dio su di noi. Ti ha chiesto di illuminare la legge
di Dio, nel ritrovare il primo e il massimo dei comandamenti. Tu l’hai espresso nella sintesi del comandamento di Dio, nell'amare con cuore e mente, anima e forze, protese verso Dio e il prossimo. Per il giudeo è prossimo solo il correligionario e il connazionale. Per te e in te, Cristo Gesù e Signore Dio, ogni uomo è prossimo, senza preferenza di persone. Tu donaci sempre il tuo Spirito d’amore, lo Spirito Santo che è l’amore del Padre e del Figlio.

Per la vita

Varie le espressioni della nostra fede: preghiera, Eucarestia, rosario, devozioni particolari, ecc. Quale la priorità? La domanda dello scriba e la risposta di Gesù vale anche per noi:”Ascolta Israele”. Prioritaria è la Parola di Dio che suscita la fede, per compiere il suo volere ed essere in lui. I fondamentali della fede, poiché essa è l’assenso a Dio che parla, è l’essere in sintonia con lui, con la sua Parola, perché “abbiamo ad avere la vita e averla in abbondanza”. Dio è il Signore, colui che regge e governa la vita, l’oggetto dei pensieri, delle nostre movenze, che dà senso alla vita. Una vita senza Dio, senza l’esperienza della trascendenza è una vita senza senso. Ringrazi Dio che ti fa il dono della fede, del suo amore? Nell'esercizio della fede poni al centro l’amore di Dio? Ne fai esperienza? S. Giovanni ci dice:”Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. E l’altro S. Giovanni: “Alla fine dei tempi saremo giudicati sull'amore”. C’è l’amore di Dio in te e nel tuo modo di essere, pensare e agire? Gesù prima di lasciarci ha detto:”Se uno mi ama anche il Padre lo amerà, verremo a lui e faremo dimora presso di lui”. Vuole dimorare con il suo amore in noi.

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