domenica 7 ottobre 2018

XXVII Domenica del tempo ordinario - Anno B


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto



XXVII Domenica del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 10,2-16)


 2 E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: “È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?”. 3 Ma egli rispose loro: “Che cosa vi ha ordinato Mosè?”. 4 Dissero: “Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla”. 5 Gesù disse loro: “Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6 Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; 7 per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. 8 Sicché non sono più due, ma una sola carne. 9 L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto”. 10 Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: 11”Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; 12 se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio”13 Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. 14 Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 15 In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso”. 16 E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva.

Breve esegesi

Le folle attorniano Gesù, Lui le accoglie e le istruisce. I farisei vedono sottratta la loro funzione di maestri presso il popolo. Cercano di metterlo in difficoltà circa un aspetto della legge del matrimonio. Gli chiedono se a un uomo è lecito ripudiare la propria moglie. La domanda è capziosa perché Mosè al ritorno dalla schiavitù volle far ritornare l’uomo al progetto originario di Dio, che Gesù ripresenta: ”Quello che Dio ha congiunto l’uomo non separi”. I giudei affermano che Mosè aveva dato la possibilità del libello di ripudio. Gesù replica che per la durezza del loro cuore Mosè in quel periodo, reduci dalla schiavitù, diede qualche possibilità di divorzio che i giudei estesero enormemente. E conclude: “Chi allontana la propria moglie o il proprio uomo, commette adulterio”. Cristo pone sullo stesso piano uomo e donna. Tutt'altro nella prassi di vita ebraica, dominata dall'uomo. Gli vengono presentati dei bambini e i discepoli li allontanano. Prima del raggiungimento dei dodici anni, capaci di conoscere la legge, i bambini non erano considerati: non così da Gesù, perché di essi, ha affermato, è il regno dei cieli.

Meditazione pregata

Erano schiavi in terra d’Egitto, senza dignità e identità, solo funzionali a lavorare per il faraone e sottomessi al suo potere. Il Padre Iddio non si è dimenticato del suo popolo. Ha scelto Mosè per liberare quanti credevano e speravano in Lui e condurli verso la terra promessa ai Padri. Nel percorso penitenziale di attraversamento del deserto Mosè ha organizzato il popolo e dato le leggi in nome del Signore. Ha ristabilito la fedeltà coniugale, istituita all'inizio della creazione: ”Abbandoni l’uomo suo padre e sua madre e aderisca alla sua donna; i due saranno una sola carne”. Tu, Cristo Signore, hai aggiunto: “Non osi separare l’uomo ciò che Dio ha congiunto” e l’apostolo Paolo ha affermato che questo è un grande sacramento. I giudei ti hanno contestato, affermando che andavi contro Mosè, che ha concesso all'uomo il libello di ripudio. Li hai contrastati, affermando che Mosè ha permesso una tale concessione perché erano reduci da una condizione di schiavitù senza regole, per cui con durezza si erano ribellati alla prescrizione divina originaria. Cristo Signore, sei andato lungo tutta la Palestina ad annunziare il Vangelo del Regno, hai affermato che la somma e sintesi di tutti i precetti e comandi del Signore Iddio è l’amore, hai proclamato le beatitudini, che ci immettono, nel già e non ancora, alla partecipazione del tuo Regno; ma hai avuto anche tanti contrasti con coloro che volevano importi la loro legge, le loro tradizioni. Anche le tue chiese non sono da meno. Manifestano a volte sventagliata di concezioni e di movimenti assolutizzandoli, di cui ognuno afferma nella sua verità la fedeltà a te e al tuo Vangelo. Tu sostienici sempre con il tuo Santo Spirito di verità, perché solo da Lui abbiamo a lasciarci guidare e non, come i giudei tuoi conterranei, da personali visioni e attese. Come davanti a Pilato, proclama ancora che ”chiunque è dalla verità ascolta la tua voce”, silenziando la propria.

Per la vita

La nascita di Eva dalla costola di Adamo esprime la complementarietà tra uomo e donna, per il compimento di un cammino comune. E’ il camminare insieme per una nuova identità e comunione di persone e di vita. E’ Dio che li fonde per essere una cosa sola in amore e generare. “Quello che Dio ha congiunto l’uomo non separi”. Gli sposi non possono fondare tutto sulle proprie energie, ma devono saper avere un rapporto trascendente. Anzitutto è un cammino fatto insieme nell'affinamento umano, caratteriale, psicologico, per penetrare, conoscere le reciproche dinamiche. Considerare l’amore sull'esemplarità di Cristo: “Nessuno ama più di colui che da la vita per i suoi amici”. L’amore non è soddisfacimento delle personali attese:”C’è più gioia nel dare che nel ricevere”. L’amore è l’attendere reciproco l’uno all'altro, nel rispetto della singolarità della persona, facendosi dono l’uno all'altro. Diviene una scuola di sapiente discernimento entrare in comunione, pur nella consapevolezza della reciproca diversa personalità e umana fragilità. Ci soccorre S. Paolo: “Portate uno i pesi dell’altro e così adempirete la legge di Cristo”. Che è l’amore.

Ricordiamo Padre Anastasio
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