domenica 9 luglio 2017

9 Luglio 2017 - Novena del Carmine


Novena a cura di P. Anastasio Francesco Filieri O Carm

TERZO GIORNO 
Visita di Maria a Elisabetta e il Cantico del Magnificat

Verso Maria abbiamo un sentimento di amore come per una madre, perché dalla nascita a Betlemme e fin sotto la croce, Maria è stata attenta a condividere la sorte del Figlio. In Lei si evidenzia un istinto materno di attenzione e dedizione verso Cristo Gesù, nel condividere la sua missione, tanto da seguirlo di nascosto. Questa attenzione e dedizione l’ha estesa esemplarmente a tutti noi, per riversarla sulla condizione di ogni uomo. Ricordiamo quanto avvenuto in Cana di Galilea. Solo la sua sensibilità e attenzione materna ha intravisto la possibile mortificazione degli sposi, nel dover constatare che non vi era più il vino che “rallegra il cuore dell’uomo” come dice la scrittura . E in quel contesto arcaico il vino era elemento sostanziale nel favorire la gioia conviviale. La sua premura verso le persone, la sua attenzione e dedizione, l’ha portata da sua cugina Elisabetta che attendeva la nascita di Giovanni, il precursore del Messia, a condividere il peso della sua attesa materna. Del gesto di Maria, della sua premura, la stessa Elisabetta ha avuto modo di apprezzare:”A che debbo che la madre del mio Signore venga da me”? Subito dopo Elisabetta ha esclamato:”Beata te perché hai creduto alle parole dell’angelo”. Parole che riflettevano il suo disagio nel trovarsi dinanzi a colei che si è fatta serva della parola di Dio, di fronte all’angelo Gabriele, l’inviato del Signore; a differenza di suo marito Zaccaria, che ha creduto impossibile che da lui, avanti negli anni, e da sua moglie sterile, potesse nascere il precursore del Messia. Di qui il rimprovero dell’angelo a Zaccaria: “Nulla è impossibile a Dio”. Maria dirà che grandi cose ha fatto in lei l’Onnipotente. Lei non ha posto limiti all’azione e all’intervento di Dio, e ha accettato, nella fede verso il suo Signore, l’onnipotente sua opera in lei. Tutta gioia è stato l’incontro nel seno materno di Giovanni Battista e di Gesù, frutto del grembo di Elisabetta e di Maria: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo”. Il riferimento va anche alle “viscere misericordiose del nostro Dio”. 
Il corpo e tutto il proprio essere partecipa agli eventi divini. Maria ha esultato di gioia nel Signore. Non ha risposto alla lode di Elisabetta e al suo complimentarsi per aver creduto alle parole dell’angelo; ma si è posta subito e solo a lodare il suo Signore. Quanto avvenuto in lei è solo opera del Signore suo Dio, di cui si è resa strumento, serva della sua parola, del suo disegno di salvezza per l’umanità. La lode non vuole riceverla per se, ma vuole sia riconosciuta per il suo Signore, per quanto ha operato in lei. Espresso nel cantico delle meraviglie di Dio in lei e per il suo popolo: il Magnificat. Nel suo cantico Maria non compone una lode personale al Signore Dio, ma la riprende dai vari passi biblici, come grani di un rosario, per comporre il cantico al suo Signore, con cui la identifichiamo nel Magnificat. Questo ci fa capire la familiarità che Maria aveva con la Parola, per cui all’annuncio dell’angelo, adusa ad ascoltare la parola di Dio e farla propria, ha esclamato:”Sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la sua parola”. Plasticamente, nella raffigurazione pittorica dell’annunciazione, Maria è rappresentata su un inginocchiatoio, con aperto il Libro delle Scritture. Esemplare sintonia tra la Parola annunziata e ascoltata, cui ha aderito prontamente all'annunzio dell’angelo. Il Magnificat è composto da tante strofe prese da vari passi della Sacra Scrittura. “L’anima mia magnifica il Signore” sono le parole che Anna, la madre del profeta Samuele, pronunziò entrando nel tempio, per donare e consacrare suo figlio al servizio del tempio di Dio. Come aveva promesso al Signore, quando essendo sterile, lo aveva pregato: “Se toglierai da me la vergogna di essere infeconda, ti consacrerò il frutto delle mie viscere, nel servizio al tempio del Signore”. “Il mio spirito esulta in Dio mio salvatore” è preso da un passo di Isaia; mentre “santo è il suo nome” è preso da un salmo. Non manca un passo di Giobbe che afferma: “Ha rovesciato i potenti dai troni e ha esaltato gli umili”. Come di Isaia è il passo: “Ha soccorso Israele suo servo”. 


La parte finale del magnificat, con riferimento ad Abramo, è preso dalla Genesi. La preghiera, in Maria, è divenuta parola di Dio risuonata dentro e ricomposta per farla ritornare a lui nella lode al suo Signore. Esemplarità che va ripresa nella Mensa della Parola ove, la preghiera dei fedeli nell'assemblea liturgica, dovrebbe avere la stessa risonanza di Maria verso il suo Signore: la Parola è ruminata dentro per essere preghiera, lode. In questa sintonia tra la parola di Dio fatta preghiera e Maria, i carmelitani hanno visto il modello del vivere in Dio, del pregare, del servirsi della stessa parola di Dio, come risposta a Dio che parla e ci invita al suo ascolto: “Meditare notte e giorno la Parola del Signore, perseveranti nella preghiera”, come ci esorta la regola di vita carmelitana, è il cuore della spiritualità carmelitana. Dopo aver ascoltato la parola di Dio, facendola risuonare in noi, come avviene nella messa, a Dio possiamo dire “Ascoltaci Signore”, come risposta a lui che ci ha parlato. Nella preghiera non possiamo divagare da quanto ci ha comunicato, come fanno i bambini verso la loro mamma, che nel dare i consigli al figlio perché si comporti bene, ha come risposta le sue richieste personali, disattendendo i consigli della mamma. Maria è stata costantemente in ascolto di Dio, per questo ci è maestra e modello. Poiché Maria ci è sorella e madre dobbiamo saper modulare il nostro rapporto con Dio sul suo modello. L’ascolto di Dio, la familiarità con la Parola si fa pensiero, meditazione, preghiera, vita. Da buoni figli di tale madre, sentiamo di dover attendere alla sua esemplarità. L’ascolto della Parola matura e genera la preghiera, come riposta a Lui che ci ha parlato, rivelando il suo disegno su di noi. 




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