venerdì 7 luglio 2017

7 Luglio 2017 - Novena del Carmine


Novena a cura di P. Anastasio Francesco Filieri O Carm


PRIMO GIORNO 
Il Carmelo 

La storia del Monte Carmelo e dei carmelitani affonda le sue radici nell’Antico Testamento, nella presenza e opera del profeta Elia a difesa del Dio di Israele, contro il culto di Baal, introdotto da Gezabele, moglie di Acab, re di Israele. A lui, infedele, il profeta Isaia aveva detto di chiedere un segno:”Ecco la Vergine concepirà, darà alla luce un Figlio e sarà chiamato Emanuele”. Il re, il consacrato del Signore, si schernì affermando di non voler tentare il Signore. Il profeta Elia, invece, lo ha contrastato e gli ha dato il segno dell’intervento di Dio per l’infedeltà: per tre anni non scenderà pioggia o rugiada. Vi sarà carestia. Il Monte Carmelo, per i carmelitani, ha al suo apice la costituzione della fraternità presso la fonte di Elia, inteso come luogo e fonte ispirante eliana e la donazione successiva dell’abito della Madonna, come segno di protezione a coloro che si erano costituiti fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Questa sera faremo una sintesi di quella che sarà la riflessione, la meditazione, il cammino che ci porterà a sentirci fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, perché rivestiti del suo abito e posti sotto la sua protezione. Carmelo significa giardino fiorito. Questo perché, in una regione pre-desertica, il Monte Carmelo è una vasta collina lussureggiante, ad una altezza di 600 metri. Il Canto dei Cantici inneggiando alla sposa afferma: “il tuo capo è come il Carmelo”. 

Questa espressione è stata ripresa dalla liturgia mariana ed attribuita alla Madonna, per esprimere la sua bellezza. Nell’Antico Testamento il Monte Carmelo si è identificato con la presenza e l’opera di Elia. Il profeta che viveva alla presenza di Dio, che ardeva come fuoco per il Signore Dio nel combattere contro gli idoli e i falsi profeti, per amore dell’unico vero Dio di Israele. Il popolo con cui Dio ha istituito un‘alleanza: “Voi sarete il mio popolo e io il vostro Dio”. Uomini di Dio vollero seguire le sue orme, la sua scelta di vita, per vivere alla presenza di Dio. Al tempo delle crociate soldati che avevano poste le armi e pellegrini si unirono agli eremiti che vivevano lo spirito di Elia sul Monte Carmelo e formarono una fraternità, unendo le vari diversità e costruendo un monastero presso la fonte di Elia. 
Il Patriarca di Gerusalemme diede loro una regola di vita, prendendola dal loro vissuto, che aveva il modello nella primitiva comunità cristiana di Gerusalemme, espresso nel secondo capitolo degli Atti degli Apostoli: “Erano un cuor solo e un’anima sola, erano assidui all’insegnamento degli apostoli e avevano tutto in comune”, passando da una espressione di vita eremitica ad una di condivisione, di fraternità. La novità di concezione di vita in Cristo, avente in Maria il modello, era costituita dall’aver messo in fondo all’oratorio, figura del Cenacolo, il luogo dell’ascolto della Parola e dello spezzare il pane, l’immagine della Madonna con attorno i frati, come madre e sorella attorniata dai Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, come dopo si denomineranno. Nel trasferirsi in occidente, in Europa, i carmelitani trovarono difficoltà ad essere accolti dalla Santa Sede. Il motivo era da ricercarsi nel fatto che in quel tempo vi erano molti ordini religiosi militari, come il potente ordine teutonico e vari ordini cavallereschi che la Santa Sede voleva restassero solo in Terrasanta e non si estendessero in occidente. I Carmelitani provenivano dalla Palestina e stavano per espandersi in occidente, iniziando da Cipro, Italia e Inghilterra. I Carmelitani si rivolsero alla Madonna quale loro protettrice, perché fosse Lei a intervenire. 

Ed ecco l’apparizione della Madonna che consegna a San Simone Stok lo scapolare, segno della sua protezione e segno che i carmelitani rivestiti di Lei, appartenessero a Lei, ritenuta da loro madre e sorella. Maria è per i carmelitani, che “vivono nell’ossequio a Cristo (come scandisce la regola di vita), per servire lui con cuore puro e retta coscienza”, il modello di comunione con Cristo Gesù. Chi più di Lei è vissuta in ossequio a Cristo Gesù? Lo ha generato, è vissuta in comunione nella casa di Nazaret, lo ha accompagnato al Tempio di Gerusalemme in pellegrinaggio, lo ha seguito nel suo percorso di evangelizzazione e con Gesù è salita sul calvario, ponendosi sotto la croce e ricevendo da Cristo il mandato di essere la madre di Giovanni e per mezzo suo, madre di tutti noi. L’annunciazione ove Maria si è proclamata serva della Parola, e il Cenacolo ove Maria si è costituita madre della chiesa, convocando fratelli e sorelle, discepoli ed apostoli per dare inizio all’opera della chiesa, sono i punti di riferimento nell’essere in Maria e con Maria per i carmelitani. Quel convocare fratelli e sorelle attorno a se è per noi l’emblema della fraternità carmelitana. Uno dei primi quadri della Madonna del Carmine è nel Museo Cipriota, ove plasticamente è raffigurata la Madonna e sotto il suo enorme manto i suoi figli: i Carmelitani. Percorreremo questo itinerario partendo dall’uomo che viveva alla presenza di Dio: Elia, che ha ispirato la spiritualità carmelitana con il vivere in Dio, faremo nostro l’itinerario di Maria nel farsi serva della Parola, fino al momento in cui, preservata da ogni macchia, è salita al cielo in corpo e anima. Un itinerario che ci farà immettere nello spirito di Elia, per essere uomini di Dio, che vivono alla sua presenza; ci permetterà di prendere confidenza con Maria sorella e madre che ha voluto rivestirci del suo Santo Abito, per consacrarci a lei e, rivestendoci di Lei, imitarla nell'ossequio a Cristo, nel servire Cristo e ai fratelli.



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