"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto
VII Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5, 38-48)
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5, 38-48)
38 Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”; 39 ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; 40 e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41 E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 42 Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. 43 Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”; 44 ma io vi dico: “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani ? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario ? Non fanno così anche i pagani ? 48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.
SURINAME 1967 - Il Buon Samaritano
Breve esegesi
Le beatitudini esaltano i comportamenti dettati dallo spirito di Cristo. L’antica legge, che aveva valore in una società teocentrica, favoriva le formalità legali. La vituperata legge del taglione in effetti serviva a non andare oltre il male subito, ma ricambiarlo alla pari. Nel regno instaurato da Cristo tutto ha fondamento nella legge dell’amore. Il perdono fa rientrare in se stesso chi compie il male, è atto educativo nello spirito dell’amore di Cristo. Alla violenza si risponde con l’amore. La paternità universale di Dio fa che tutti abbiano a essere fratelli, senza distinzione alcuna. Il nemico non è più tale, perché figlio dello stesso Padre “che non fa distinzione di persona”. Nella concezione giudaica l’odio per i fratelli era inteso come non amore o poco amore, per il correligionario e il connazionale, mentre era compiutamente odio e avversione per il nemico, lo straniero, il pagano. Se un uomo era reduce da un viaggio in terra pagana, al ritorno doveva scuotere la polvere dai calzari, perché nulla di impuro rimanesse in lui. L’amore verso il nemico è motivato anche dalla universale opera di salvezza operata da Cristo Signore, senza differenza di persone, giusti o ingiusti. Paternità e fraternità universale.
Meditazione pregata
Cristo Gesù, sei l’amore incarnato del Padre. Ci hai tanto amato da discendere dai cieli per noi uomini e per la nostra salvezza, come affermiamo nell’atto di fede, per averti fratello tra fratelli, essendo nato nella carne, come noi. Ci hai insegnato che l’amore è puro dono di sé, totale. A Nicodemo hai affermato che sei il dono dell’amore del Padre per questo mondo. Malgrado la sua caducità, l’uomo è nato per amare, ed ha in Te, Trinità beata e circuito d’amore, il suo modello: il Figlio è l’amore del Padre e lo Spirito Santo l’amore del Padre e del Figlio, che per amore si è consumato sull’altare della Croce, come Agnello pasquale per la vita dei più. La nuova alleanza è nel sangue versato, Cristo Signore, per la remissione dei peccati. Solo penetrando nel mistero del tuo amore è possibile per l’uomo, sconvolgendo la prassi farisaica della legge del taglione dell’occhio per occhio e dente per dente, amare come ci ami e come tu vuoi: “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”; nuovo comandamento, che ci hai lasciato come tuo testamento. Il fratricidio di Abele perpetrato da Caino non può più ripetersi, neanche l’offesa, o l’usare il fratello per pervenire ai propri fini. Ci insegni la tolleranza, il rispetto, la dignità dei figli di Dio, vestendoci l’Abito Battesimale, quale fortezza; non nella passività o nella debolezza, ma nell’interiore forza e potenza, che induce chi fa del male a rientrare in se stesso, a mettersi in crisi per mezzo della testimonianza dell’amore, del rispetto, della dignità per l’altro. Ci hai dato l’esempio nella dialettica e nel confronto con i farisei, perché come hai fatto Tu, facessimo anche noi, dissociandoci e distaccandoci da un mondo di figuranti, pagano, per essere coscienza critica, anche civile. Tutto questo è possibile solo perché ci infondi un supplemento del tuo amore, che non ci farai mancare e che sempre impetreremo.
Per la vita
Una legge formulata in un contesto di esodo, di pellegrinaggio, di deserto, non poteva essere legata al nuovo popolo di Dio, cui il Padre ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio, amore incarnato. Alla legge sinaitica si è sostituita, in Cristo, la legge dell’amore. La volontà di Dio non può esprimersi e attuarsi nella formalità legale, ma nell'accogliere lo spirito di Dio: “Dio è amore, chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. Qui tutta la differenza tra l’antica e la nuova legge, l’antico popolo non ha posto al cuore della relazione con il suo Signore l’essenza di Dio: l’amore, ma l’osservanza formale, da attestare davanti agli uomini, della legge mosaica, fossilizzata. Il suo Figlio è stato l’incarnazione dell’amore. L’amore vince la differenza, la diversità, la contrarietà verso l’altro che non può configurarsi altro che fratello, perché figlio del Padre universale. L’amore in Cristo per il fratello si configura con il bastardo samaritano, l’escluso, l’esiliato dall'antico popolo e posto nelle condizioni di non amare e non essere amato. Ognuno di noi ama, ma la sostanza è amare a misura di Cristo, senza riportare l’amore alle nostre categorie, alle nostre attese, alla nostra sufficienza di saper amare.
Parti del discorso della montagna
Le beatitudini: sono la parte più conosciuta di tutto il discorso: 5,1-12
Sale della terra e luce del mondo: 5,13-16
Compimento della legge: 5,17-19
Nuova giustizia, ingiuria, offerta, perdono: 5,20-48
Concupiscenza, ripudio, adulterio: 5,27-32
Istruzioni sul giuramento: 5,33-37
Amare i propri nemici: 5,38-48
Fare l'elemosina in segreto: 6,1-4
Pregare in segreto: 6,5-6
Il Padre nostro: 6,7-15
Digiunare in segreto: 6,16-18
Il vero tesoro: 6,19-24
Abbandonarsi alla provvidenza: 6,25-34
Non giudicare: 7,1-5
Non profanare le cose sante: 7,6
Efficacia della preghiera: 7,7-14
I falsi profeti: 7,15-20
I veri discepoli: 7,21-28
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