XXXIII Domenica del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,5-19)
Preghiera
“Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”. Eri nel tempio del Padre, Cristo Signore, a insegnare. Alle laute offerte ostentate dai ricchi hai contrapposto gli spiccioli dati dalla vedova, il tutto in suo possesso, per poi affidarsi al Signore. Hai richiamato i tuoi discepoli all'esemplarità della vedova, alla sua umiltà, attestata davanti al Padre, senza attendere la lode o il giudizio degli uomini. Nel tempio di Dio hai ascoltato anche quanti, con enfasi, esaltavano e si gloriavano della sua bellezza, delle pietre che lo adornavano e dei doni votivi. Ti eri recato al tempio, nella casa del Padre, per pregare e insegnare; hai dovuto costatare quanto era lontana dal cuore dei presenti l’attenzione al Padre tuo, al suo volere, all'essere in sintonia con lui. Nel tempio, “casa di Dio e porta del cielo”, a vario modo frainteso o profanato dai presenti, si è rivelata la tua parola e la tua ira: “Mi divora lo zelo per la tua casa”. Per riportare a verità la contemplazione gloriosa del tempio, hai affermato che tutto ricadrà pietra su pietra, e hai posto il “distruggete pure il tempio di Dio e dopo tre giorni lo riedificherò”. Hai accomunato finitezza umana e figura della tua vittoria sulla morte. Sulla finitezza umana e del mondo hai accentuato il tuo insegnamento, anche in modo apocalittico, perché abbiamo a essere vigilanti; senza lasciarci andare a quanto non è vita che dona il Padre, a quanto non è prospettiva di vita eterna. E noi, Cristo Signore, vogliamo usare la tua casa per incontrare te, rinascere a te, elevarci a te e uscire forti e sereni, pieni della tua grazia. Nella preghiera invocheremo il possesso incipiente del tuo regno e vivremo nell'attesa della tua venuta, sicuri della tua misericordia su di noi che ti abbiamo sempre cercato, anche, e soprattutto quando ci siamo allontanati dal tuo amore.
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