XXV Domenica del Tempo Ordinario - Anno C
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 16,1-13)
Preghiera
Cristo Gesù, il Padre creatore ha dato all'uomo di possedere la terra. Tu eri presso di Lui, perché nulla è stato fatto senza di te di tutto ciò che esiste. È un dono messo tra le nostre mani; mani operose per completare la tua opera. Ci hai affidato il creato per ammirarlo, custodirlo, amarlo, quale strumento per vivere in armonia con l’opera delle tue mani e usufruire dei suoi benefici. Vuoi che abbiano tutti a usufruire di questi benefici, come fratelli che condividono l’eredità lasciata dal padre. L’armonia dell’eden non è più da noi e la conquista e accaparramento dei beni genera contese e guerre di popoli. I beni sono divenuti oggetto di disordine. Il tuo vangelo ci impegna a essere buoni amministratori e ci ammonisce - attraverso la parabola dell’amministratore infedele, ma saggio nell'attendere ai suoi interessi - ad avere la stessa saggezza, la stessa intelligenza nell'esprimerci come figli della luce. Noi siamo amministratori dei benefici donati a noi dal mistero della grazia affidataci. Sono talenti, doni che hai posto nelle nostre mani, di cui ci renderai conto quando ci presenteremo dinanzi a te. Fa’ che non abbiamo a presentarci a mani vuote. Non avremo la possibilità come, l’amministratore infedele, di manipolare i dati della nostra condotta di vita. Fa’ che abbiamo a vivere sempre nella prospettiva dell’incontro con te, esercitati dalla liturgia dell’avvento, che ci prepara a incontrarti nel tuo natale, come alla fine dei tempi a conclusione dell’anno liturgico. Fa’ ancora della nostra vita un desiderio continuo di incontrarti, di percorrere le tue vie. Soccorrici quando intraprendiamo altre strade. Che non abbiano mai ad essere quelle della perdizione; ma della salvezza, per incontrarti definitivamente nell'ultima nostra ora e con il corpo glorioso nella risurrezione. Amen.
Lectio Divina |
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