La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto
Domenica delle Palme
Dal Vangelo secondo Luca (Lc. 19,28-40)
28 Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme. 29 Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: 30 ”Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui. 31 E se qualcuno vi chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha bisogno”. 32 Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto. 33 Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: “Perché sciogliete il puledro?”. 34 Essi risposero: “Il Signore ne ha bisogno”. 35 Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. 36 Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. 37 Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: 38 ”Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!”. 39 Alcuni farisei tra la folla gli dissero: “Maestro, rimprovera i tuoi discepoli”. 40 Ma egli rispose: “Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre”.
Breve esegesi
Gesù manda suoi discepoli a prendere un’asina, per entrare in Gerusalemme ed essere accolto e riconosciuto re messianico. I re montavano nel loro trionfo un’asina, come il re Davide. Il cavallo era segno di battaglia. L’evangelista Luca assieme alle folle evidenzia la presenza di discepoli che avevano seguito e creduto in lui. Lo accolgono e lo esaltano come re messianico apportatore di pace e di gioia. Quella pace che Gerusalemme ha rifiutato. Risuona l’unzione del re Jeu voluta dal profeta Eliseo: ”Ti ungo re di Israele”, scalzato l’idolatra Acab. “Tutti presero i propri vestiti e li stesero sotto di lui”. Alle lodi acclamanti dei discepoli, di cui l’evangelista Luca evidenzia l’attaccamento al loro maestro, si contrappongono i sentimenti ostili dei farisei, scandalizzati. Questi impongono a Gesù di farli zittire, irritati perché non accettavano che avesse autorità sulle folle. Gesù risponde con la profezia messianica di Abacuc: “Se taceranno costoro, si metteranno a gridare le pietre”. Le citazioni profetiche sono accompagnate dai pellegrini provenienti dalla diaspora e conoscitori delle scritture che, ispirati, acclamano il Re Messia. A differenza del venerdì ove le folle, sollecitate dai capi, grideranno il loro “crucifige”.
Meditazione pregata

Per la vita
I pellegrini venuti dalla diaspora per celebrare la pasqua in Gerusalemme, conoscitori delle scritture e delle attese profetiche messianiche, inspirati, intravedono in Cristo Gesù l’avverarsi delle scritture e lo identificano nel re Messia. Queste folle non sono suggestionate dai capi del popolo, che aizzeranno le folle gridando il loro “crucifige” a Pilato. Due mondi contrapposti: da una parte i pii pellegrini che attendono l’avvento del Cristo Messia e ispirati gli vanno incontro, spargendo in terra i loro mantelli a colui che cavalca un’asina, e dall'altra parte tutta una strategia da parte dei capi del popolo, che vedono nell'autorità della sua parola e nel seguito delle folle la perdita della loro credibilità e autorità sul popolo. Folle che sempre più rincorrono Gesù perché compie prodigi, dà la vista ai ciechi, sana i malati, guarisce lebbrosi e indemoniati. Mentre i capi cercano di far perdere credibilità a Gesù come trasgressore della legge. Due mondi configurabili al nostro: l’essere in ascolto della Parola, del vangelo e dell’esemplarità di Cristo Gesù o la mentalità comune, corrente di questo mondo, nel farla acriticamente propria. Hai una coscienza salda per configurarti ai pellegrini in Gerusalemme, o ai capi del popolo?
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