domenica 27 maggio 2018

Santissima Trinità - Anno B


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


Santissima Trinità
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt. 28,16-20)


16 Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. 17 Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. 18 E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 19 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

Breve esegesi

Per una breve sintesi teologica la SS. Trinità è un mistero, è nell'ordine divino e non nella comprensione umana, la cui esistenza è da Dio rivelata: sia nel Battesimo al Giordano come nella missione di Gesù, di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Unità nella divinità, trinità nella diversità e comunione delle persone: “In principio era il Verbo e il Verbo era Dio, nulla è stato fatto senza di Lui, di tutto ciò che esiste”. Il brano evangelico odierno è una cristofania. Gesù risorto convoca i suoi discepoli su un alto monte, ove prostrati lo adorano. Lo riconoscono Dio e Signore, ma non tutti, perché non aventi fede nella divinità trasfigurata della sua resurrezione e disillusi dall'attesa messianica. Il potere che Satana gli voleva subdolamente conferire gli è dato dal Padre, che lo ha glorificato, essendosi fatto “servo obbediente” e vinto la morte. Potere universale in terra e in cielo, ove Gesù siede alla destra del Padre, che conferisce ai suoi la missione nel configurarsi alla sua morte e resurrezione, mediante il Battesimo e l’adesione al Vangelo del regno. Lui li accompagnerà e resterà sempre con loro, fino alla fine dei tempi.

Meditazione pregata

Cristo Gesù sei risorto, in adempimento delle scritture e come avevi promesso, chiami a raccolta i tuoi e sali sul monte, luogo privilegiato per la tua manifestazione. I discepoli, rostrati, ti adorano. Hanno condiviso la tua vita, ma solo i privilegiati Pietro, Giacomo e Giovanni ti hanno visto trasfigurato e ascoltato la voce del Padre, che rivelava la figliolanza divina. Ora, risorto, appari come il Signore della vita e vincitore della morte. Il “mio Signore e mio Dio!” di Tommaso ha manifestato il tuo essere da Dio. Ora stai per salire al Padre e lasci ai tuoi di continuare l’opera di salvezza mediante l’incorporazione a te: il battesimo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Sei morto e risorto, conformandoti al Padre, che ti ha mandato e allo Spirito Santo, che segna con il carisma l’incisiva sua presenza nel credente e nella Chiesa. La tua presenza, Cristo Gesù, del Padre mediante l’invito ad ascoltarti e dello Spirito Santo nel Giordano, ora segna la vita trinitaria di quanti accettano la salvezza da te operata. Ogni nostra azione e operazione inizia e termina nel nome di tuo Padre, di te che ci hai redenti e dello Spirito Santo che ci santifica. Un Dio unico sei, in tre persone, in comunione di amore e di operazione tra loro. Mistero rivelato, ma inaccessibile, se non per fede e grazia, in noi che abbiamo comprensione umana, limitata. Tu, Dio Padre, Figlio e Spirito Santo sei nell’ordine dell’infinito. Noi nati nella carne ed esseri limitati, ristretti in spazio e tempo. Tu Padre, Figlio e Spirito Santo sei l’eterno. Quanto di soprannaturale è dato a noi è solo per tua grazia e dono. La tua venuta tra noi, la tua manifestazione, la tua rivelazione ha concesso di aprirci al mistero trinitario, Cristo Signore. Tu ci hai aperto alla conoscenza di Dio, alla figliolanza divina, per cui ti preghiamo di non staccarci mai da te.

Per la vita

La SS. trinità è un mistero di amore e di comunione divina, a noi partecipata: “Se uno mi ama anche il Padre lo amerà, verremo a lui e faremo dimora presso di lui”. Anche se salito al cielo e finita la sua esperienza terrena è Cristo a non volere compiutamente lasciarci soli, offrendoci la sua divina inabitazione. Di questo amore e mistero divino, fai esperienza? La vita spirituale non è tale se non ha anche un vissuto di intimità divina. Quale il tuo livello di vita nello spirito? Quali elementi delle divine realtà sono più confacenti alla tua sensibilità spirituale? S. Giovanni dice:”Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. Quale la tua conoscenza di Dio, esperienziale, teologica, biblica? Prima del Concilio nel citare le scritture si diceva: “Dice lo Spirito Santo”, perché la Parola è stata ispirata dalla Spirito Santo. La conoscenza, dice S. Tommaso D’Aquino, è il primo atto d’amore e la bibbia individua la conoscenza in un rapporto intimo, di amore sponsale. Sei aduso verificare la tua fedeltà a Dio attraverso le tue personali “pratiche religiose”? Il cuore del rapporto con Dio è la fede: mettersi in sintonia con Dio che parla, con la sua Parola, con il suo Vangelo, facendoli risuonare dentro la tua anima, la tua vita. È questo l’esercizio della tua fede?


Nessun commento:

Posta un commento