domenica 13 maggio 2018

Ascensione del Signore


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto



Ascensione del Signore - Anno B

Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 16,15-20)


15 Gesù disse loro:“Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. 19 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. 20 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.

Breve esegesi

Gesù risorto appare ai suoi e li rimprovera per la durezza del loro cuore. Malgrado la loro poca fede, Gesù da loro il mandato di annunziare il vangelo a tutte le genti. L’antico Israele non sarà più privilegiato. Gesù estende l’appartenenza al popolo di Dio e la salvezza ad ogni uomo, senza più confini. Il suo ascendere al Padre, sarà il compimento della sua missione. Invierà lo Spirito Santo a guidarli, sarà con loro fino alla fine dei secoli. Mentre precedentemente aveva parlato dell’opera del Padre, ora affida il suo ministero di vangelo, la sua opera, ai discepoli, che saranno i continuatori della sua opera. L’annunzio evangelico non avrà in Cristo il soggetto, ma sarà l’oggetto della evangelizzazione e avrà l’accoglienza o il rifiuto. L’adesione al battesimo esprime la interiore volontà di conformarsi al mistero della morte e resurrezione di Cristo. Mistero che dona la salvezza e opererà i segni della potenza di Dio: imporrano le mani sui malati e questi guariranno, scacceranno i demoni e nessun veleno li farà perire. L’espressione ha anche un significato metaforico. L’ascensione al cielo del Signore Gesù da fine al suo mandato. Gli apostoli prenderanno il testimone per il mandato di evangelizzare, battezzare, salvare.

Meditazione pregata

Signore Gesù Cristo, per noi uomini e per la nostra salvezza ti sei incarnato nel seno della Vergine Maria. Mistero di amore per una umanità che hai riscattato con la tua morte in croce, offrendoti quale vittima sacrificale alla volontà del Padre, che non ha voluto abbandonare alla sua sorte l’uomo, sua creatura. L’evento pasquale della tua morte e risurrezione ha completato il percorso

di condivisione della nostra umanità. Ora appari risorto e stai per lasciare i tuoi discepoli, con cui hai condiviso un triennio di vita. Agli stessi hai assicurato che non li avresti lasciati orfani; ma saresti rimasto con loro tutti i giorni fino alla fine dei secoli. E loro sono rimasti in te e Tu in loro, accogliendo la missione che hai loro affidato: evangelizzare tutte le genti e battezzarle in Spirito Santo. La raccomandazione di rimanere in te e Tu in loro ha manifestato l’amore con cui li hai amati; amore divino e umano che hai condiviso con i tuoi. Dell’amore che hai condiviso con i tuoi hai fatto un comandamento nuovo: “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”. E l’amore con cui li hai amati farà di loro annunziatori della tua Parola e continuatori della tua missione. E date le ultime raccomandazioni, come nell'obbedienza al Padre sei disceso dal cielo, così Egli stesso ti ha elevato al cielo. Egli ti ha posto alla sua destra, per accogliere e giudicare l’umanità che hai redento. Anche noi avremmo voluto condividere i tuoi giorni, vederti, riconoscerti Figlio di Dio ed essere alla tua sequela. Ma all'incredulo Tommaso hai assicurato che saranno beati coloro che non vedranno, ma crederanno. L’apostolo Paolo, non ti ha conosciuto nella carne, ma nella fede, tanto da affermare che Tu sei stato il suo vivere. Fa’ che anche noi possiamo vivere di te, in te, del tuo Vangelo.


Per la vita


L’ascensione è l’esodo di Cristo, il suo ritorno al Padre. E’ il compimento della missione che gli ha affidato il Padre. Si distacca dai suoi, dalla terra, ma non li lascerà orfani, salirà al Padre e invierà lo Spirito Santo, il consolatore, il difensore, che sarà sempre con loro. Tutto un piano di salvezza operato da Dio per noi. L’esperienza terrena di Cristo non lascia perplessi i suoi perché li assicura che: “sarà con loro tutti i giorni”. La nostra familiarità con lui, attraverso il Padre è una nuova relazione che nasce nella conformazione a lui mediante la sua morte e risurrezione, configurata nel battesimo. A noi è dato lo Spirito Santo che Gesù ci ha inviato, perché Lui sia “il Signore che dà la vita”. La salita al cielo di Gesù, il suo sottrarsi alla condizione storica, terrena, apre a noi una vita nuova. C’è un testamento che ci ha lasciato, un’impronta nella storia, per la nostra storia, un capitolo nuovo: una vita che ha il fondamento nella trascendenza, una vita nello spirito che prefigura in noi “cieli nuovi e vita nuova”, come è stato per i santi, vissuti in una nuova intimità, diversa da quella terrena con i suoi discepoli. S. Agostino dice dei santi: “Si isti et illi, cur non ego”. Se questi e quelli sono diventati santi, perché non io?

Cosa dice Famiglia Cristiana


Nessun commento:

Posta un commento