domenica 15 aprile 2018

III Domenica di Pasqua


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto



III Domenica di Pasqua - Anno B
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,35-48)




35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36 Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. 37 Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse: “Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”. 40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: “Avete qui qualche cosa da mangiare?”. 42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44 Poi disse: “Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi”. 45 Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: 46 ”Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 47 e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni. 

Breve esegesi 

La resurrezione di Cristo non è configurabile alla resurrezione di Lazzaro, ne è solo la figura. Cristo risorge con il suo corpo glorioso, trasfigurato, per la potenza dello Spirito Santo. Per questo permea le porte, appare nella sua corporeità trasfigurata e scompare. La resurrezione di Cristo annunziata da Pietro, che si era recato al sepolcro trovandolo vuoto, sconvolge i discepoli. Gesù ne incontra due nei pressi di Gerusalemme, a Emmaus, e dona loro la pace del risorto. Credono di vedere il fantasma, ma li invita a materializzare la loro conoscenza per le mani e piedi perforati. Il frutto del risorto ai suoi discepoli non è il lasciarsi toccare, quanto aprire loro il cuore alla intelligenza delle scritture: il risorto si rende visibile solo a chi si nutre della fede in lui. Dio ha parlato: “Il suo corpo non avrebbe visto la corruzione”. L’apparizione di Gesù ai discepoli di Emmaus, come alla Maddalena e agli apostoli è la missione che porteranno al mondo: il Figlio di Dio ha vinto la morte ed è risorto. Paolo afferma che se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede e la sua predicazione. Sarebbe stato uno dei tanti profeti e non il Signore e Dio della vita e della morte.

Meditazione pregata 

Fa’, o Signore, che il cuore non sia duro all'intelligenza delle scritture, ma come ai tuoi, rinchiusi nel cenacolo, aprilo alla intelligenza della rivelazione divina, dell’autorità della tua Parola, perché possiamo conoscerti, amarti, seguirti e servirti nei nostri fratelli, testimoni della tua e nostra risurrezione in te. Noi riportiamo alle nostre categorie le tue parole, stentiamo ad affidarci compiutamente a te. Rivive in noi il tuo apostolo Pietro che, da una parte, sprofonda nell'affermazione che darebbe la vita per te e Tu, di contro, gli profetizzi il suo rinnegarti per tre volte, prima del canto del gallo; ma d’altra parte allo stesso hai dato di affermare che Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Tutto questo non suggerito dalla carne e dal sangue, ma dal Padre tuo, dallo Spirito. E Tu, che hai promesso di inviarci lo Spirito perché ci insegni ogni cosa, non farcelo mai mancare. San Tommaso d’Aquino, cui hai dato di profondamente conoscerti, ha affermato che senza il dono dello Spirito nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lui dà senso alla vita, alla nostra vita. Non farci mancare il tuo Santo Spirito, lo Spirito del Risorto. Quando i tuoi saranno radunati in preghiera attorno alla Madre tua Maria nel cenacolo, lo Spirito Santo scenderà su di loro e ti daranno testimonianza fino a morire per amore del tuo nome. Paolo, che hai afferrato sulla via di Damasco per essere apostolo dei gentili, ha affermato: “Chi ha lo spirito di Cristo gli appartiene; chi non ha lo spirito di Cristo non gli appartiene”. Il tuo Spirito, Cristo Signore, faccia di noi anime evangeliche che attendono a ritrovarsi nella Parola, e mediante l’adesione alla stessa, come te anche noi uniti al Padre, per compiere sempre il suo volere. Fa’ che possiamo amarti con l’amore con cui alimenti la nostra vita ad ogni ora del giorno, perché infiammati del tuo Santo Spirito.

Per la vita 

Cristo risorge nel suo corpo glorioso, trasfigurato per la potenza dello Spirito Santo. Attraversa le porte del cenacolo e appare ai suoi. Quanto hai approfondito questa verità per come ci è narrata dai vangeli? Sai degli stessi fare l’esegesi, cioè conoscere il testo e il contesto storico? La conoscenza è atto previo di amore. Cristo Gesù aprì il cuore e la mente dei suoi discepoli alla intelligenza delle scritture. Ti accosti con intelligenza, dono dello spirito, alla Parola di Dio, al Vangelo? L’evento pasquale, la resurrezione di Cristo in che misura si innesta nella tua vita spirituale, nella tua quotidianità? La tua fede è sempre un evento pasquale, un passare come i discepoli dalla chiusura del cenacolo all'incontro con il risorto, all'esperienza del dono della sua pace? E’ viva e dinamica la tua vita di fede? I discepoli di Emmaus diranno, dopo aver incontrato Cristo risorto e chiesto di restare con loro: “Non ci ardeva forse il cuore”? L’esperienza liturgica e spirituale della settimana santa hanno avuto un sussulto nella tua vita? Ti hanno segnato? La gioia e la pace sono gli elementi che hanno segnato gli apostoli nell'incontrare il Signore risorto. Questi elementi pasquali hanno avuto un riscontro in te?



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