sabato 27 maggio 2017

Lectio Divina - Ascensione del Signore



La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina(2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto



Ascensione del Signore - Anno A
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt. 28,16-20)


16 Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. 17 Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. 18 E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 19 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.


Breve esegesi 
Cristo Gesù convoca i suoi su un monte. Il luogo dove si è trasfigurato, dove ha proclamato le beatitudini del regno, per una nuova e diversa teofania. Avendo portato a compimento la missione affidatagli dal Padre, Cristo ascende al cielo nella gloria del Padre. I poteri avuti dal Padre, che hanno costituito la sua missione, li estende ai suoi discepoli, per la missione estesa a tutte le genti. La missione, per costituire un nuovo Israele, non conoscerà limiti di tempo e di spazio, per una nuova alleanza universale, estesa ad ogni uomo. La prostrazione dei discepoli è segno della sua trascendenza, della sua divinità, ma non tutti vi hanno aderito. Delusi, alcuni attendevano l’avvento del regno messianico. Anche in altra proclamazione di verità, Gesù vide alcuni allontanarsi. Quando su di loro scenderà lo Spirito Santo, si rafforzeranno nella fede di quanto Cristo ha detto e ha fatto. Il potere che satana gli voleva subdolamente conferire, lo ha conservato e partecipato ai suoi. Questo potere divino sarà conferito ai suoi discepoli, mediante la partecipazione alla sua morte e resurrezione, con il battesimo nella trinità divina. Infine promette che sarà sempre l’Emanuele, il Dio con noi. Non li abbandonerà.

Meditazione pregata 
Cristo Gesù, per noi uomini e la nostra salvezza sei disceso dal cielo e ti sei incarnato nel grembo di Maria, tua madre, ad opera dello Spirito Santo. Dopo aver compiuto la missione di redentore, in obbedienza al Padre, sei asceso al cielo. Ora sei in uno con il Padre e lo Spirito Santo. Trinità ricomposta nei cieli e sempre operante nella chiesa che hai istituito, Cristo Signore: popolo santo di Dio, identificato dal Concilio ecumenico nella comunione trinitaria. Prima di salire al Padre hai radunato i tuoi discepoli sul monte, ti hanno adorato e assieme dubitato, come ci riferisce colui che dalla gabella delle imposte hai chiamato al tuo seguito. Malgrado la redenzione, per cui ti sei addossato i peccati degli uomini, riscattati a prezzo del tuo sangue, rimaniamo nelle nostre fragilità, nei nostri dubbi, come i tuoi discepoli. A Pietro, che hai confermato nella fede, hai chiesto di confermare, a sua volta, i fratelli. Cristo Signore, ti adoriamo, ma per la nostra condizione umana rimaniamo dubbiosi. Solo nel tuo Santo Spirito, nella sua forza, assistenza, ispirazione, prostrati ti adoriamo e ti riconosciamo Figlio di Dio, risorto da morte. Dubbiosi i tuoi discepoli ma, disceso su di loro lo Spirito Santo, hanno eseguito il tuo comando di andare per il mondo a evangelizzare tutte le genti, rigenerandole in te mediante il battesimo, e proclamare il tuo regno. Questo patrimonio di fede, che hai lasciato ai tuoi discepoli, per l’azione dello Spirito Santo è giunto sino a noi, che nel tuo nome siamo rinati da acqua e Spirito Santo e partecipiamo all’eredità dei figli di Dio. Quei dubbiosi tuoi apostoli sono stati raccolti in preghiera da Maria tua madre e, in una attesa intessuta di preghiera e di memoria dei tuoi “detti e fatti”, hanno ricevuto lo Spirito Santo da te promesso, che “ha rinnovato la faccia della terra”. 

Per la vita 
Gesù convoca i suoi su un monte, il luogo ove nell'Antico come nel Nuovo Testamento avviene la teofania. I grandi eventi di storia della nostra salvezza sembrano quasi elevarsi da terra verso il cielo, in una mediazione umana e divina. Dio vuole rendere partecipe l’umanità e attirarla a sè in questo momento del percorso terreno di Gesù, più che mai. Sta per ascendere al Padre. Non vi è sconcerto tra i suoi per la conclusione dell’esperienza terrena perché, li ha rassicurati, il compimento della sua missione avverrà quando salirà alla destra del Padre e invierà lo Spirito Santo Paraclito, che li assisterà, li difenderà, insegnerà loro ogni cosa e in lui sarà sempre con loro sino alla fine dei secoli. La missione affidata ai suoi nel cenacolo, dopo la sua resurrezione, è completata con la missione alle genti e la partecipazione alla sua morte e resurrezione, mediante la rinascita nel battesimo. Mentre Cristo sta per salire al cielo i discepoli, prostrati, lo adorano, nell’affermare la sua divinità. Non tutti però, come tante altre volte. A volte seguiamo Cristo Gesù per anni e in un momento cruciale, una disgrazia, una morte, uno scandalo, affermiamo di aver perso la fede. Segno che quella fiammella che era in noi era fioca.



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