sabato 5 aprile 2014

Pregare il Vangelo V Domenica di Quaresima


CITTA' DEL VATICANO - 1977
"Gesù resuscita Lazzaro" (serie sarcofaghi)

5° Domenica di Quaresima 
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 11,1- 45)


Preghiera



SMOM - 1971
San Pietro
Cristo Gesù, hai chiamato al tuo seguito gli apostoli, di questi ne hai scelto tre, Pietro, Giacomo e Giovanni, i tuoi amici, con cui hai condiviso i momenti più intimi della missione. 
SMOM - 2009
San Giacomo
Hai anche coltivato una personale amicizia con Maria, Marta e Lazzaro; un’amicizia che ha trovato nell'attrazione della tua parola, il dispiegamento del tuo Regno, la condivisione della mensa nella loro casa; il tuo cuore: parola e mensa, figure dell’Eucaristia. 

Hai preavvertito la morte del tuo amico Lazzaro e ti sei incamminato verso la sua casa e ai tuoi discepoli hai partecipato che avrebbero visto l’opera di Dio. 

Marta ti è venuta incontro e ha affermato che se Tu fossi stato presso Lazzaro, suo fratello non sarebbe morto. 


VATICANO - 2002
San Giovanni Apostolo

E Tu, Cristo Signore, le hai chiesto una esplicita dichiarazione di fede. Marta ha affermato di credere che Tu sei la resurrezione e la vita e Tu hai ridato la vita a Lazzaro, risuscitandolo da morte. 

VATICANO - 1975
"La resurrezione di Lazzaro"

Come Marta, vorremmo anche noi dirti che sei la nostra vita, che la nostra speranza è posta in te, alimentata da te. Il Vangelo che hai annunziato dà senso e spessore al nostro pensare, parlare e agire; ci pone in continuo confronto con la mentalità, la cultura di questo mondo e dà la gioia nello spirito per “aver scelto la parte migliore”, con l’appartenenza al tuo Regno. La fede e la comunione con il Padre che hai condiviso con Maria, Marta e Lazzaro ha costituito il senso dell’amicizia, che ti ha portato a piangere davanti al sepolcro. Hai dato spessore e senso al modo di intrattenere un rapporto di amicizia, tanto da affermare che “nessuno ama più di colui che dà la vita per i suoi amici”. L’amicizia, nata e generata dal comune incontro con te, ha una profondità del sentire, genera condivisione di vita nello Spirito, aiuta ad alimentare la vita in te, rendendoti presente tra noi, come hai promesso.

La preghiera è tratta dal libro: 
Pregare il Vangelo di P. Anastasio Francesco Filieri O Carm




In musica
Antonio Calegari
Aria: Man feconda di prodigi




Lectio Divina
"La Lectio Divina è una fonte genuina della spiritualità cristiana, e ad essa ci invita la nostra Regola. La pratichiamo, quindi, ogni giorno, per acquistarne un soave e vivissimo affetto e allo scopo d’imparare la sovreminente scienza di Gesù Cristo. In tal modo metteremo in pratica il comando dell’Apostolo Paolo, riportato nella Regola: «La spada dello spirito, che è la Parola di Dio, abiti in abbondanza nella vostra bocca e nei vostri cuori, e tutte le cose che dovete fare, fatele nel nome del Signore».” Costituzioni Carmelitane (n. 82): 

Domenica, 6 Aprile, 2014

La Risurrezione di Lazzaro
Nella "Casa dei Poveri",
Gesù si rivela come sorgente di vita.


Il Vangelo (Giovanni 11,1 - 45)


Icona Russa
1-16: Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Maria era quella che aveva cosparso d’olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato». All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbi, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce». Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
17-31: Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là».
32-45: Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profonda-mente, si turbò e disse: «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?». Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.


Una divisione del testo per aiutare la lettura:
Gv 11,1-16: Gesù riceve l’avviso e torna a Betània per risuscitare Lazzaro
Gv 11,17-31: L’incontro di Gesù con le due sorelle e la professione di fede di Marta
Gv 11,32-45: Il gran segno della risurrezione di Lazzaro

Una chiave di lettura
Dipinto di Juan de Flandes
(1500-1510)
La narrazione della risurrezione di Lazzaro nell'insieme del Vangelo di Giovanni:


Lo schema dei sette segni:
1º Segno: nozze di Cana (Gv 2,1-12)
2º Segno: cura del figlio del funzionario (Gv 4,46-54)
3º Segno: cura del paralitico (Gv 5,1-18)
4º Segno: moltiplicazione dei pani (Gv 6,1-15)
5º Segno: Gesù cammina sulle acque (Gv 6,16-21)
6º Segno: cura del cieco (Gv 9,1-40)
7º Segno: risurrezione di Lazzaro (Gv 11,1-44)


Il gran segno è l’ORA della glorificazione di Gesù

* I sette segni sono sette prefigurazioni della glorificazione di Gesù che avverrà nell’Ora della sua passione, morte e risurrezione. Ogni segno simboleggia un aspetto del significato della passione, morte e risurrezione di Gesù per la nostra vita. È "meditando giorno e notte" attraverso la Lectio Divina o la Lettura Orante, che scopriremo questo significato, arricchendo, con esso, la nostra vita.

* La risurrezione di Lazzaro, il settimo segno, apre la strada per l’arrivo dell’Ora, della glorificazione, che avviene attraverso la morte (Gv 12,23; 17,1). Una delle cause della condanna di Gesù sarà la risurrezione di Lazzaro (Gv 11,50; 12,10). Così, il settimo segno sarà per manifestare la gloria di Dio (Gv 11,4): "Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa sia glorificato il Figlio di Dio!" (Gv 11,4) I discepoli non possono capire (Gv 11,6-8). Ma anche se non capiscono, sono disposti ad andare e morire con Gesù (Gv 11,16). La loro comprensione è scarsa, ma la fede è giusta.

Il significato della risurrezione di Lazzaro:

* A Betània: Tutto avviene a Betània, un piccolo paese ai piedi del Monte degli Ulivi, vicino a Gerusalemme. In questa narrazione, la famiglia di Lazzaro, dove a Gesù piaceva essere ospitato, è lo specchio delle comunità del Discepolo Amato della fine del primo secolo. Specchio anche delle nostre comunità. Betània vuol dire "Casa dei Poveri". Marta vuol dire "Signora" (coordinatrice): una donna coordinava la comunità. Lazzaro significa "Dio aiuta ": la comunità povera che tutto attendeva da Dio. Maria significa "amata di Javeh": immagine della comunità. La narrazione della risurrezione di Lazzaro vuole comunicare questa certezza: Gesù porta la vita alla comunità dei poveri; Lui è sorgente di vita per coloro che credono in lui.

* Tra la vita e la morte: Lazzaro è morto. Molti giudei sono a casa di Marta e Maria a consolarle per la perdita del fratello. I rappresentanti dell’Antica Alleanza non portano la vita nuova. Consolano appena. Gesù è colui che porterà la vita nuova! Nel vangelo di Giovanni, i giudei sono anche gli avversari che vogliono uccidere Gesù (Gv 10,31). Cosicché, da una parte, la minaccia di morte contro Gesù! Dall’altra parte, Gesù che arriva per vincere la morte! È in questo contesto di conflitto tra vita e morte, che si realizzerà il settimo segno della risurrezione di Lazzaro, la vittoria sulla morte.

* Due modi di credere nella risurrezione: Il punto centrale è il confronto tra l’antico modo di credere nella risurrezione che avviene solo alla fine dei tempi, e quella nuova portata da Gesù, che, fin da adesso, vince la morte. Marta, i farisei e la maggioranza del popolo credeva già alla Risurrezione (At 23,6-10; Mc 12,18). Credevano, ma non la rivelavano, poiché era fede in una risurrezione che sarebbe avvenuta solo alla fine dei tempi e non nella risurrezione presente della storia, qui e adesso. Quella non rinnovava la vita. Mancava fare un salto. La vita nuova della risurrezione apparirà con Gesù.

* La professione di fede in Gesù è professione di fede nella vita: Gesù sfida Marta a fare questo salto. Non basta credere nella risurrezione che avverrà alla fine dei tempi, ma si deve credere che la Risurrezione sia già presente oggi nella persona di Gesù e in quelli che credono in lui. Su questi la morte non ha più alcun potere, perché Gesù è la "risurrezione e la vita". Pertanto, Marta, anche senza vedere il segno concreto della risurrezione di Lazzaro, confessa la sua fede: "Sì, Signore. Io ho creduto che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, quello che deve venire nel mondo."

* Umano, molto umano, uguale a noi in tutto: Dopo la professione di fede, Marta va a chiamare Maria, sua sorella. Maria va incontro a Gesù che si trovava nello stesso posto, dove Marta lo aveva incontrato. Lei ripete la stessa frase di Marta: " Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto." (Gv 11,21). Maria piange, tutti piangono. Gesù si commuove. Quando i poveri piangono, Gesù si emoziona e piange. Dinanzi al pianto di Gesù, gli altri concludono: "Vedi come l'amava!" Questa è la caratteristica delle comunità del Discepolo Amato: l’amore mutuo tra Gesù e i membri della comunità. Alcuni ancora non credono e dubitano: "Non poteva costui, che ha aperto gli occhi del cieco, fare che questi non morisse?" Per la terza volta Gesù si commuove (Gv 11,33.35.38). È così che Giovanni mette l'accento sull’umanità di Gesù contro quelli che, alla fine del primo secolo, spiritualizzavano la fede e negavano l’umanità di Gesù.

* A noi resta togliere la pietra affinché Dio ci ridoni la vita: Gesù ordina di togliere la pietra. Marta reagisce: "Signore, già puzza... è di quattro giorni!" Ancora una volta, Gesù la sfida richiamandola alla fede nella risurrezione, qui e adesso, come un segno della gloria di Dio: "Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?" Rimossero la pietra. Dinanzi al sepolcro aperto e dinanzi all’incredulità delle persone, Gesù si rivolge al Padre. Nella sua preghiera, per primo, ringrazia: "Padre, ti ringrazio di avermi ascoltato. Sapevo bene che tu sempre mi ascolti". Il Padre di Gesù è lo stesso Dio che sempre ascolta il grido del povero (Es 2,24: 3,7). Gesù conosce il Padre e confida in lui. Ma adesso lui chiede un segno a causa della folla che lo circonda, affinché possa credere che lui, Gesù, è l’inviato dal Padre. Dopo, grida ad alta voce: "Lazzaro, vieni fuori!" E Lazzaro viene fuori. È il trionfo della vita sulla morte, della fede sull’incredulità! Un agricoltore dall’interno del Brasile ha fatto il seguente commento: "A noi tocca rimuovere la pietra! E così Dio risuscita la comunità. C’è gente che non vuole rimuovere la pietra, e per questo nella loro comunità non c’è vita!" 
(sintesi tratta dal sito ufficiale dell'Ordine dei Carmelitani)


Le immagini dei francobolli sono tratte dal sito web "http://www.ibolli.it"


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