domenica 10 marzo 2019

Lectio Divina - I Domenica di Quaresima - Anno C (2019)


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


I Domenica di Quaresima
Dal Vangelo secondo Luca (Lc. 4,1-13)


1 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto 2 dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. 3 Allora il diavolo gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane”. 4 Gesù gli rispose: “Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo”. 5 Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: 6”Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. 7 Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo”. 8 Gesù gli rispose: “Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai”. 9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; 10 sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano; 11 e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra”. 12 Gesù gli rispose: “È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo”. 13 Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.

Breve esegesi

Il battesimo di Gesù è collegato alla tentazione nel deserto. Come nel battesimo così nella tentazione Gesù sperimenta il suo configurarsi alla condizione umana. Nel battesimo lo  Spirito Santo scende su Gesù e nella tentazione è condotto dallo Spirito nel deserto. Nel battesimo è Il Padre a manifestarsi ed affermare la sua compiacenza verso il Figlio. Nel deserto Gesù fugge la tentazione immettendosi nel volere del Padre: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. La tentazione è motivo per Satana di distoglierlo dal sacrificarsi quale vittima di espiazione sull'altare della croce, per la nostra redenzione, con l‘invito a testimoniare il suo potere messianico: di trasformare le pietre in pane ed essere acclamato, Gesù è tentato da Satana. Dopo la moltiplicazione dei pani nel deserto, Gesù dovette sottrarsi dalla folla fuggendo nel deserto. Altra la tentazione del concedere potere, per cui Satana chiede di essere in compenso adorato. Gesù affermerà di essere re, non di questo mondo. La terza tentazione è nel manifestare il suo potere divino nel gettarsi dal pinnacolo del tempio per essere acclamato dalla folla. Nel Getsemani Gesù esorterà i suoi a vegliare e pregare per non cadere in tentazione. Come uomo è tentato, ma si immette nel volere del Padre.

Meditazione pregata

Cristo Gesù, sei passato dalla glorificazione del Giordano alla solitudine e aridità del deserto.  La tua incarnazione, l’assoggettamento alla carne e al sangue, sono stati provati come oro nel crogiolo con il lasciarti tentare da Satana. Non hai giocato con i tuoi poteri divini, che invece hai espresso a favore dell’umanità sofferente. Mediante la tentazione ti sei temprato nel volere del Padre e ci hai dato un esempio di come non soccombere alle tante tentazioni cui siamo sottoposti, soprattutto in questa società che si pone in alternativa ai valori del tuo regno. Ci hai dato un esempio di come sfuggire alle tentazioni e alle tante sirene che ci distolgono dal sentirci all'unisono con il volere del Padre, contrapponendo alle suggestioni demoniache la parola del Padre. Ai tuoi hai confidato che fai sempre il volere del Padre, che hai colto facendo ricorso alle scritture, a quel monumento di storia salvifica iscritto nel Libro, ove il Padre Iddio ha manifestato il suo volere, per ricevere l’obbedienza degli uomini ed essere nel suo disegno di amore con l’umanità. Tu sai da quante sirene siamo oggi allettati. Non ti chiediamo infantilmente di sottrarcele; ma di darci una coscienza salda, resa roccia sul tuo vangelo, perché la dolcezza dell’amore per te e i fratelli, la bellezza delle beatitudini che hai proclamato sul monte per i miti, i misericordiosi, gli operatori di pace e di quant'altri vivono in te, sia più forte del vento sottile o impetuoso di certe selvagge foreste umane. Ci soccorra, per tua grazia, questo cammino quaresimale di conversione, di impatto quotidiano con il tuo vangelo, che ci dona il respiro della vita in te.

Per la vita


Gesù si configura ai peccatori, pur essendo senza peccato, avendo assunto la condizione umana, facendosi battezzare nel Giordano. Dallo spirito è condotto nel deserto per essere tentato. Sta per iniziare la sua missione invitando a convertirsi e credere al Vangelo. Una missione che è nella conformità al volere del Padre. Su questo è tentato: corrispondere al volere del Padre o del popolo che lo vuole Messia temporale, condottiero del suo popolo nel sottrarsi al dominio romano, interpretando le scritture quale figlio di Davide per il potere regale gestito dallo stesso sulla Giudea e in Israele. La tentazione, aldilà delle tre configurate da Satana, espresse dal tentatore per sottrarre al suo volere e non a quello del Padre la missione di Gesù, ci coinvolge perché siamo continuamente sottoposti ad attendere a quanto corrisponde al volere di Dio o alle nostre voglie, soprattutto se corrispondono al sentire dei più o del tempo, senza alcun discernimento sapienziale. Il monito di Gesù è di vegliare e pregare per non assecondare la nostra umana fragilità, ma forti nello spirito, attendere a quanto la Parola ci suggerisce.


Nessun commento:

Posta un commento