domenica 23 settembre 2018

XXV Domenica del tempo ordinario - Anno B


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto



XXV Domenica del tempo ordinario

Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 9,30-37)

30 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: “Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà”. 32 Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. 33 Giunsero intanto a Cafàrnao. E quando fu in casa, chiese loro: “Di che cosa stavate discutendo lungo la via?”. 34 Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. 35 Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: 37 ”Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”.


Breve esegesi

Gesù scende dal Monte Tabor ove si era trasfigurato e lasciate le folle si dedica unicamente ai suoi discepoli. Si avvia verso Gerusalemme per il compiersi della sua ora. Svela la sua identità messianica e afferma che il Figlio dell’Uomo sarà consegnato nelle mani degli uomini e messo a morte. Non predice la crocifissione. E’il compiersi del volere del Padre, per cui è venuto al mondo. I discepoli non compresero, perché era al di fuori delle loro attese messianiche, incapaci di accettare le divine esigenze di salvezza. Giunti a Cafarnao Gesù chiede loro di cosa stessero discutendo lungo la via. Essi tacevano. La discussione verteva su chi fosse il primo tra loro. Questo tipo di disputa era di grande interesse tra i giudei, ovunque si trovassero, nelle riunioni, nei posti a mensa, nella sinagoga. I farisei ambivano ai primi posti, segno di prestigio. Intima ai suoi di non farsi grandi. In lui, e sul suo modello, chi è il primo è a servizio di tutti. E’ribaltata ogni concezione giudaica. E’ la buona nuova portata da Cristo: il servizio con il farsi dono agli altri, senza competere. Chi è primo è posto a servizio di tutti, a modo del Maestro. Bisogna avere lo stupore e l’innocenza dei bambini e non le pretese e la malizia degli adulti.

Meditazione pregata

Cristo Gesù, progressivamente hai rivelato la tua missione e la tua identità a quanti, tuoi discepoli, ancora non avevano percepito il mistero della missione affidatati dal Padre. Filippo, che ti ascoltava attento quando parlavi del Padre, ti ha chiesto di mostrargli il Padre. Gli hai rivelato che Tu e il Padre siete la stessa cosa. Tuttavia una conoscenza superficiale è rimasta in loro di quanto hai Tu rivelato. Anche i segni da te compiuti non hai voluto fossero diffusi. A volte li hai nascosti alla vista della folla e non hai voluto che i tuoi “segreti” fossero conosciuti oltre la cerchia dei tuoi discepoli. Agli stessi, attoniti o superficialmente attenti, hai rivelato il mistero della tua venuta nel mondo e la volontà del Padre per la redenzione dei peccati dell’umanità: “Sarai consegnato nelle mani dei peccatori e messo a morte; ma al terzo giorno risorgerai”. Somma rivelazione della tua missione di redentore e quasi indifferenza o paura di saperne di più da parte di coloro che erano alla tua sequela. Nessuna risonanza in loro; anzi hanno allontanato dal loro pensiero le tue parole, perché radicati e fondati nel loro piccolo mondo, di condividere la gloria del tuo Regno. Salito al cielo hai mandato il tuo Santo Spirito, a ricordare le tue parole e aprire loro il cuore, la mente, la vita a quanto avevi rivelato. Non sei venuto meno alla tua missione di ammonire e prospettare le vie del Regno: “Chi vuole essere il primo sia l’ultimo e servo di tutti”. Li hai scandalizzati, ma forti del tuo Santo Spirito, inviato dopo la tua ascensione al cielo, hanno dato testimonianza del Vangelo del Regno anche nei tribunali. A noi che, mediante il crisma e l’imposizione delle mani, è stato dato di ricevere il tuo Santo Spirito, dona di vivere il tuo Vangelo e un’intima unione con te.

Per la vita


Cristo Gesù, con l’autorità della sua Parola, aveva posto al suo seguito i discepoli, che abbandonato tutto lo hanno seguito. In loro vi era la prospettiva del regno messianico. Il seguito delle folle, il compiere prodigi nello scacciare i demoni e guarire i malati, li portavano a credere di continuare la sequela. Quando Cristo progressivamente svela il disegno del Padre: farsi offerta sacrificale per la redenzione dell’umanità, tutto diventa incomprensibile e lontano dalle loro prospettive. Essere preso, condannato, messo a morte e risorgere il terzo giorno non era nelle loro prospettive messianiche, ma solo parole cui non davano senso, chiusi nei loro progetti. Infatti i loro discorsi vertevano chi dovesse essere il primo tra loro. Chiesto quali fossero i loro discorsi, tacevano. Gesù attualizza per loro il Vangelo: “Chi vuole essere il primo sia l’ultimo e il servo di tutti”. Quanto il cristiano, la comunità in cui siamo immessi, la stessa chiesa di Dio fa suo il Vangelo di Cristo e quanto invece fa propria la disputa tra i discepoli ? Solo un grande amore offerto a Cristo e ai fratelli rende ragione del nostro servizio ecclesiale, senza autoaffermazione alcuna, reso agli ultimi, agli indifesi in nome del Vangelo.



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