domenica 15 luglio 2018

XV Domenica del Tempo Ordinario - Anno B


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


XV Domenica del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 6,7-13)
Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. 8 E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; 9 ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. 10 E diceva loro: “Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. 11 Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro”. 12 E partiti, predicavano che la gente si convertisse, 13 scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.

Breve esegesi

Dopo l’insuccesso subito a Nazareth, Gesù coinvolge i suoi discepoli nella missione affidatagli dal Padre. Incomincia a inviarli a due a due, secondo la consuetudine giudaica, come dalla Chiesa primitiva. C’era il vantaggio del mutuo aiuto e il rafforzare la testimonianza:”Dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro”. Gesù vuole che il loro equipaggiamento sia ridotto all'essenziale: un bastone da viandante, un paio di sandali ai piedi, per la durezza delle strada e una tunica, senza neanche il mantello che serviva per ripararsi dal freddo nella notte. Tutto ciò per attestare l’assoluta fiducia in Dio e non nei propri mezzi, ed evidenziare lo spirito che anima ogni missionario. Nei villaggi vi era chi aiutava a dare ospitalità e Gesù invita ad andare dove è stato dato loro di alloggiare e accettare il cibo che veniva loro offerto. Se si è rigettati i discepoli, secondo l’usanza ebraica di quanti andavano in paesi pagani, dovevano scuotere la polvere dai calzari, perché nulla rimanesse in loro del mondo pagano. Come Gesù, e sul suo mandato, i discepoli scacciano i demoni, guariscono i malati e invitano a convertirsi al regno di Dio.

Meditazione pregata

Cristo Gesù, sei andato per l’antico Israele a proclamare il Vangelo del Regno, accompagnato dai tuoi discepoli, posti alla tua sequela. Hanno assistito e assimilato quanto hai detto e fatto; non sono stati semplici spettatori. Accompagnarti è stato un vedere e credere alla tua opera. Ora li mandi in missione, perché condividano e partecipino quanto il Padre ti ha dato di compiere; anche loro protagonisti della missione. Prima della tua ascensione al Padre darai loro il mandato di evangelizzare tutte le genti, nel nome del Dio uno e trino: Padre, Figlio e Spirito Santo. Hai affermato che là dove sono due o tre riuniti nel tuo nome sarai in mezzo a loro; per meglio affermare la tua presenza tra i missionari, li mandi a due a due. Ripieni del tuo Spirito per il mandato di convertire e sanare, non porteranno nulla con sé. L’apparato esterno distoglierebbe dalla purezza della missione. Non aggiungeranno i segni dell’osservanza della legge alle tuniche, non cercheranno i primi posti, né si lasceranno chiamare maestri; c’è già chi ha falsato l’insegnamento e l’osservanza della legge del Signore, rivendicando privilegi, arrogandosi potere. Porteranno la tua pace a quanti li accoglieranno, condividendo casa e cibo, non pretendendo altro, oltre la generosa ospitalità. Proclameranno il ritorno a Dio e l’annunzio che in te, Cristo Signore, si sono adempiute le scritture. Come non tutti ti hanno riconosciuto, così avverrà per loro, saranno ricacciati. Hai detto loro di compiere, in questa evenienza, il gesto che compivano i giudei di ritorno dalle terre pagane: scuotere la polvere dai calzari, così i tuoi discepoli richiameranno i riluttanti al ravvedimento, alla conversione. Con i segni, i prodigi in favore dei malati, manifesteranno la potenza divina di colui che li ha mandati. Ma dopo tutto questo si dichiareranno servi inutili. La tua amicizia, il tuo amore sarà la loro unica, grande ricompensa.

Per la vita

Gesù manda in missione i dodici, che prima si sono posti alla sua sequela e istruiti diventano apostoli. La missione è configurabile a quanto hanno visto compiere e condiviso con il loro maestro, facendo propria la sua esemplarità, affidandosi alla potenza del suo mandato e consci della loro umana inadeguatezza. Il discepolo dimentica la propria condizione, condivide e vive in quella di chi lo ha mandato. S. Paolo, l’afferrato da Cristo per l’annunzio del Vangelo ai pagani afferma:”Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”. Di Cristo Gesù deve fare continuamente memoria, senza poggiare su di sè. E’ il “rinnegare se stessi” affermato da Cristo Gesù a quanti lo seguono per compiere la missione apostolica. Tutto il minimo armamentario di cui deve disporre il discepolo è funzionale a far emergere l’evento del regno di Dio, la necessaria conversione al disegno di Dio. Anche noi per grazia battesimale siamo inseriti in Cristo, per esser membra vive del suo corpo che è la Chiesa. Hai una tua presenza nella tua comunità cristiana per esercitare i carismi, le potenzialità che Dio ha immesso in te, per il servizio dei più? Hai spirito missionario per la tua Chiesa? Non è un optional!


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