lunedì 25 gennaio 2016

Conversione di San Paolo Apostolo


Benedetto XVI: San Paolo aiuta a capire il vero significato della conversione

L'esperienza di San Paolo può essere un "modello di ogni autentica conversione cristiana".
Grazie alla conversione paolina, ha spiegato il Papa Emerito, "possiamo comprendere il vero significato della conversione evangelica - metànoia".
Nel caso di Paolo, ha riconosciuto, alcuni preferiscono in realtà "non usare il termine conversione, perché - dicono - egli era già credente, anzi ebreo fervente, e perciò non passò dalla non-fede alla fede, dagli idoli a Dio, né dovette abbandonare la fede ebraica per aderire a Cristo".



Il Francobollo dello SMOM - 1984 ritrae "La Conversione di San Paolo" (o Conversione di Saulo) è un dipinto a olio su tela di 230 x 175 cm, realizzato nel 1601 dal pittore italiano CaravaggioÈ conservato nella Cappella Cerasi della Basilica di Santa Maria del Popolo a RomaLa scena ritrae il momento topico della conversione di Paolo (descritto in Atti 26,12-18): quello in cui a Saulo, sulla via di Damasco, appare Gesù Cristo in una luce accecante che gli ordina di desistere dal perseguitarlo e di diventare suo ministro e testimone. Sono presenti nella scena un vecchio e un cavallo, il quale, grazie all'intervento divino, alza lo zoccolo per non calpestare Paolo.

 "Quella di Paolo maturò nell'incontro col Cristo risorto; fu questo incontro a cambiargli radicalmente l'esistenza. Sulla via di Damasco accadde per lui quello che Gesù chiede nel Vangelo di oggi: Saulo si è convertito perché, grazie alla luce divina, 'ha creduto nel Vangelo'".

"La sua e la nostra conversione", consiste "nel credere in Gesù morto e risorto e nell'aprirsi all'illuminazione della sua grazia divina".

In quel momento, infatti, "Saulo comprese che la sua salvezza non dipendeva dalle opere buone compiute secondo la legge, ma dal fatto che Gesù era morto anche per lui - il persecutore - ed era, ed è, risorto".

"Questa verità, che grazie al Battesimo illumina l'esistenza di ogni cristiano, ribalta completamente il nostro modo di vivere", ha dichiarato.

Convertirsi, dunque, significa "credere che Gesù ha dato se stesso per me, morendo sulla croce e, risorto, vive con me e in me".

Affidandoci "alla potenza del suo perdono", ha osservato Benedetto XVI, possiamo dunque "uscire dalle sabbie mobili dell'orgoglio e del peccato, della menzogna e della tristezza, dell'egoismo e di ogni falsa sicurezza, per conoscere e vivere la ricchezza del suo amore".

Il Papa ha riconosciuto che l'invito alla conversione risuonava in modo particolare nella domenica in cui si concludeva la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani.

"Noi cristiani non abbiamo ancora conseguito la mèta della piena unità, ma se ci lasciamo continuamente convertire dal Signore Gesù, vi giungeremo sicuramente", ha constatato.

(Papa Emerito Benedetto XVI il 14 febbraio 2009)










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