Hai inviato a due a due i tuoi discepoli, Cristo Signore, a scacciare i demoni. Nell'autorità del tuo nome è sottratto il possesso demoniaco. Hai delegato ai tuoi l’esercizio di questo potere e ne sono gelosi, non consentendo che lo esercitino altri, anche per il prestigio di cui potrebbero godere presso la gente. Purtroppo non è da meno, a volte, il ministero sacerdotale pastorale, specie nel dispiegamento omelitico della tua Parola. Altri, che non erano alla tua sequela, esercitavano tale potere nel tuo nome. Uomini gelosi, i tuoi discepoli volevano da te il marchio dell’esclusiva e il tuo intervento, perché non fosse dato ad altri il potere sui demoni nella potenza del tuo nome.
Eppure li avevi ammoniti: ”Dopo che avete fatto tutte queste cose, dichiaratevi servi inutili”. Hai sempre un modo di vederti usato per la nostra vanagloria. Usufruiamo della tua misericordia e ne abusiamo, perché hai affermato che sei lento all'ira e ricco di misericordia. Nel sacramento della riconciliazione presentiamo le nostre miserie per ottenere il tuo perdono. Hai ancora affermato di non scandalizzare alcuno dei piccoli, tali non per la minore età, ma perché poveri, umili, diseredati, cui non viene riconosciuta alcuna dignità. Ci facciamo belli di fronte ai grandi, ai potenti, quasi ad essere forti della loro forza e trascuriamo quanti non ci possono confortare del loro privilegiato consenso. Tu, addirittura e iperbolicamente, ci suggerisci di cavarci un organo vitale o buttarci a mare con una macina da mulino, pur di non scandalizzare quanti hai voluto porre ai primi posti alla tavola del tuo Regno. Hai riservato la tua ira ai mercanti del tempio; ma le tue parole hanno per tutti noi la stessa forza e sono invito alla conversione, a rientrare in noi stessi e percorrere le vie del tuo Vangelo. Fa’ che abbiamo ad essere forti, della forza e bellezza del tuo Vangelo.
Eppure li avevi ammoniti: ”Dopo che avete fatto tutte queste cose, dichiaratevi servi inutili”. Hai sempre un modo di vederti usato per la nostra vanagloria. Usufruiamo della tua misericordia e ne abusiamo, perché hai affermato che sei lento all'ira e ricco di misericordia. Nel sacramento della riconciliazione presentiamo le nostre miserie per ottenere il tuo perdono. Hai ancora affermato di non scandalizzare alcuno dei piccoli, tali non per la minore età, ma perché poveri, umili, diseredati, cui non viene riconosciuta alcuna dignità. Ci facciamo belli di fronte ai grandi, ai potenti, quasi ad essere forti della loro forza e trascuriamo quanti non ci possono confortare del loro privilegiato consenso. Tu, addirittura e iperbolicamente, ci suggerisci di cavarci un organo vitale o buttarci a mare con una macina da mulino, pur di non scandalizzare quanti hai voluto porre ai primi posti alla tavola del tuo Regno. Hai riservato la tua ira ai mercanti del tempio; ma le tue parole hanno per tutti noi la stessa forza e sono invito alla conversione, a rientrare in noi stessi e percorrere le vie del tuo Vangelo. Fa’ che abbiamo ad essere forti, della forza e bellezza del tuo Vangelo.
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