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VATICANO 1975 - Moltiplicazione dei pani e dei pesci |
XVII Domenica del tempo ordinario dal Vangelo secondo Giovanni
(Gv 6,1-15)
Preghiera
Cristo Gesù, hai rivelato che il Padre opera in te e Tu ne sei la manifestazione. Ti hanno ascoltato e creduto, confermati dai segni; ma con coloro cui hai confidato i misteri del regno, i discepoli, ti sei intrattenuto e li hai portati all'altra riva. La gente ha fame di te, della tua parola, ti ha seguito ovunque sei andato e Tu, come ci racconta l’evangelista, ti sei commosso per loro e al pane della parola hai accomunato il pane per il sostentamento della vita, segno della tua paternità. E hai coinvolto i tuoi discepoli perché, come li hai mandati a due a due per annunziare il Regno e sanare i malati, così ora attendano alle ulteriori necessità.
Alla loro richiesta: ”Signore, insegnaci a pregare” hai inserito l’invocazione del pane quotidiano. Ora sei Tu a provvedere per la gente. Tra le tue mani hai preso il pane e, reso grazie, lo hai dato loro. La moltiplicazione dei pani e il rendimento di grazie sono gesti e figura dell’evento pasquale: del tuo corpo dato sull’altare della croce e, prima ancora, celebrato nell’ultima cena, con i tuoi discepoli. Per il tuo nuovo popolo hai voluto donare, nelle sembianze del pane, la tua stessa vita e hai voluto che questo fosse un memoriale affidato alla tua Chiesa, perché si perpetuasse nel tempo e nella storia la tua presenza tra noi; più ancora la tua vita in noi. Per questo noi ti rendiamo grazie e nel gesto di moltiplicare i pani, finalizzato alla celebrazione pasquale nel cenacolo, la tua Chiesa ha voluto marcare questo evento come Eucaristia: rendimento di grazie. Tu donaci sempre questo pane che dura per la vita. Sei Tu il nostro pane quotidiano, disceso dal cielo, per sostentare la nostra caduca umanità ed elevarla alla dignità dei figli di Dio.
La preghiera è tratta dal libro:
Pregare il Vangelo di P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
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