sabato 15 febbraio 2014

Pregare il Vangelo


VATICANO - 1983
Mosè illustra la Legge
6° Domenica
del Tempo Ordinario
dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 5, l7-37)
Preghiera

Cristo Gesù, colui che hai afferrato sulla via di Damasco, divenuto apostolo delle genti, era un convinto fariseo che dall'osservanza formale della legge attendeva la giustificazione. 
L’hai portato ad essere l'annunziatore del tuo vangelo e ad affermare che lo Spirito dà vita, la lettera della legge uccide. 


VATICANO - 1966
Il Vangelo
Uccide l’alleanza con Dio e non dà la giustificazione. La legge   è stata data da Dio Padre sul Monte Sinai e snaturata da maestri che l’hanno gestita lontano dallo Spirito di Dio, tanto da condannarti come trasgressore, perché hai guarito in giorno di sabato. 

VATICANO - 1976
Mosè
Tu, Cristo Signore, difendi ed affermi il volere di Dio, dispiegato nella legge donata al suo popolo, per regolare il rapporto con il Padre e degli uomini tra loro, nell'obbedienza al suo volere e non per esserne formali osservanti. 

Affermata la bontà e intoccabilità della legge, hai dispiegato casi in cui l’hai voluta emancipare dalla interpretazione farisaica, evidenziando lo spirito e le interiori intenzioni del cuore e della mente di chi la osserva come obbedienza a Dio.

ITALIA - 1988
La Bibbia stampa in Ebraico

La legge va vissuta nel disegno di Dio, nello Spirito di Dio. È omicida chi ha sentimenti di odio, di ira verso il fratello e non solo chi lo ammazza. Il culto reso a Dio non può prescindere dalla riconciliazione e dall'amore verso il fratello. Il divorzio umilia la donna, cui Dio ha dato pari dignità dell’uomo per vivere l’unione coniugale. Non è dato all'uomo usarla e sottometterla

REGNO D'ITALIA - 1923
Gesù insegna la "Legge dell'Amore"
Giurare significa non porsi in trasparenza davanti a Dio e agli uomini. 
Hai ridisegnato, Cristo Signore, la legge di Dio immettendoci lo spirito evangelico, facendo della stessa un’anticipazione del possesso del regno che sei venuto a instaurare tra noi: ma hai fatto emergere la pienezza della legge da quella antica, nell'amore verso il Padre e il fratello. 

La legge dell’amore che ci hai consegnato, 
ci ha dato di vivere nella libertà dei figli di Dio. 

Noi ti lodiamo e ti ringraziamo.


La preghiera è tratta dal libro: 
Pregare il Vangelo di P. Anastasio Francesco Filieri O Carmelitano




VATICANO - 1972
Vangelo di Matteo
Vangelo secondo Matteo (5, l7-37)
Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; 
non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, 
non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. 
Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, 
non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; 
chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. 
Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinedrio; 
e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, 
va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, 
perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. 
In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 
Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, 
ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: 
ti conviene infatti perdere una delle tue membra, 
piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. 
E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: 
ti conviene infatti perdere una delle tue membra, 
piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: "Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto del ripudio". 
Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, 
la espone all'adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: 
"Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti". 
Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 
Non giurare neppure per la tua testa, 
perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 
Sia invece il vostro parlare: "Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno.





Le immagini dei francobolli sono tratte dal sito web "http://www.ibolli.it"



1 commento:

  1. Lo scopo della legge è far fiorire l'uomo
    VI domenica tempo ordinario
    Anno A

    (...) «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà dalla legge neppure un iota o un segno, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. ... Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. (...)

    Un altro dei Vangeli "impossibili": se ognuno che dà del matto o dello stupido a un fratello in un impeto d'ira, fosse trascinato in tribunale o finisse all'inferno, non avremmo più un uomo a piede libero sulla terra e, nei cieli, Dio tutto solo a intristire nel suo paradiso vuoto. Gesù stesso sembra contraddirsi: afferma l'inviolabilità della legge fin nei minimi dettagli e trasgredisce la norma più grande, il riposo del sabato. Ma ogni sua parola converge verso un obiettivo: far emergere l'anima segreta, andare al cuore della norma.
    Il Vangelo non è un manuale di istruzioni, con tutte le regole già pronte per l'uso, già definite e da applicare. Il Vangelo è maestro di umanità, non ci permette di non pensare con la nostra testa, convoca la nostra coscienza e la responsabilità del nostro agire, da non delegare a nessun legislatore. Allora cerco di leggere più in profondità e vedo che Gesù porta a compimento la legge lungo due linee: la linea del cuore e la linea della persona.
    - La linea del cuore. Fu detto: non ucciderai; ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, cioè chiunque alimenta dentro di sé rabbie e rancori, è già in cuor suo un omicida. Gesù va alla sorgente, al laboratorio dove si forma ciò che poi uscirà all'esterno come parola e gesto: ritorna al tuo cuore e guariscilo, poi potrai curare tutta la vita. Va alla radice che genera la morte o la vita: «Chi non ama suo fratello è omicida» (1Gv 3, 15). Il disamore uccide. Non amare qualcuno è togliergli vita; non amare è per te un lento morire.
    - La linea della persona: Se tu guardi una donna per desiderarla sei già adultero... Non dice: se tu, uomo, desideri una donna; se tu, donna, desideri un uomo. Non è il desiderio ad essere condannato, ma quel "per", vale a dire quando tu ti adoperi con gesti e parole allo scopo di sedurre e possedere l'altro, quando trami per ridurlo a tuo oggetto, tu pecchi contro la grandezza e la bellezza di quella persona. È un peccato di adulterio nel senso originario del verbo adulterare: tu alteri, falsifichi, manipoli, immiserisci la persona. Le rubi il sogno di Dio, l'immagine di Dio.
    Perché riduci a corpo anonimo, lui o lei che invece sono abisso e cielo, profondità e vertigine. Pecchi non tanto contro la morale, ma contro la persona, contro la nobiltà, l'unicità, il divino della persona. Lo scopo della legge morale non è altro che custodire, coltivare, far fiorire l'umanità dell'uomo. A questo fine Gesù propone un unico salto di qualità: il ritorno al cuore e alla persona. Allora il Vangelo è facile, umanissimo, felice, anche quando dice parole che danno le vertigini. Non aggiunge fatica, non cerca eroi, ma uomini e donne veri.
    (Letture: Siràcide 15, 15-20; Salmo 118; 1 Corinzi 2, 6-10; Matteo 5, 17-37)
    (Articolo tratto da Avvenire 13.02.2014)

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